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CI VUOLE SPAZIO PER VIVERE

aquila-reale

CI VUOLE SPAZIO PER VIVERE.

Tempo fa si classificavano gli uccelli in base alla loro morfologia come il piumaggio e le caratteristiche anatomiche ed era intuitivo ritenere, ad esempio, falchi e aquile come parenti stretti.
Oggi invece in base ad indagini genetiche si sa che le aquile sono parenti stretti con gli avvoltoi mentre i falchi lo sono con i pappagalli. Questo spiega il "diverso" tipo di intelligenza fra le due specie, caratteristiche di cui i falconieri si erano già accorti da secoli, senza il bisogno della genetica.
L'antenato comune di tutti gli uccelli completò la transizione denti-becco 116 milioni di anni fa, ma le specie di uccelli erano poche perché sulla Terra, allora, erano i dinosauri che la facevano da padroni. Poi 66 milioni di anni fa un asteroide cadde dal cielo portando devastazione e collasso degli ecosistemi.  La completa estinzione dei dinosauri fu l'inizio della gloria per uccelli e mammiferi: ripopolarono tutte le nicchie ambientali lasciate vuote dalla scomparsa dei grandi rettili. Con tutto questo spazio, che permetteva lo sviluppo di nuova vita, si evolsero, in appena cinque milioni di anni, il settanta per cento dei lignaggi di uccelli ancor oggi viventi. Successivamente alcuni dei mammiferi, dopo la completa conquista della terraferma "riconquistarono" il mare trasformando le zampe in pinne e diventando, come le balenottere, fra i più grandi animali mai esistiti.
Ci vuole dello spazio per vivere, ma se uccelli e mammiferi non fossero stati già presenti all'epoca dei dinosauri, pur come meschina rappresentanza, insignificanti come numero e dimensioni, la vita non sarebbe diventata quella che conosciamo. Oggi, probabilmente, non ci sarebbe nessuno che scrive o che legge queste righe.
Questa è la grande importanza della "diversità biologica": ciò che sembra marginale, o addirittura inutile, in un dato momento, può diventare di vitale importanza in futuro.
L'essere umano ha raggiunto, grazie allo sviluppo di conoscenza e tecnologia, un potere decisionale paragonabile a quello di un semi-dio: oggi è un principio di saggezza occuparsi e proteggere la diversità e le minoranze. Anzitutto per la loro bellezza ed unicità, ma anche per la loro ricchezza, come la pianta a rischio di estinzione dalla quale si potrebbe ricavare un potente farmaco.
L'essere umano non si è evoluto da solo, ma insieme con tutti gli altri organismi che vivono sulla terra, ogni volta che uno di questi "compagni di viaggio" si estingue si perde una storia, una conoscenza, una risorsa e muore anche una parte di umanità.
Quello che è solo un puntino nell'oceano ha diritto di esistere, perché un giorno il "puntino" può diventare indispensabile per l'oceano stesso.
Il nostro passato ce ne ricorda, in ogni momento, l'importanza.


Per approfondimenti:
Whole-genome analyses resolve early branches in the tree of life of modern birds. Erich D. Jarvis. Science vol.346, 12 dicembre 2014.
Biofilia. E.wilson. 1985 Mondadori ed.

Dante Basili
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