SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

IL VIANDANTE, LA BORSA E LA BORSETTA

Sapiens


Alcune considerazioni su di una interessante "meditazione esperienziale" durata qualche mese e appena conclusasi, insieme ad una amica. Le pubblico con l 'augurio che possa essere di stimolo anche ad altri come lo è stato per noi.

Cara ....... al nostro prossimo incontro completeremo un importante capitolo del nostro cammino insieme: la borsetta, o meglio: la borsetta all'interno della borsa.
La vita quotidiana, negli ultimi 10.000 anni, con l'avvento dell'agricoltura e delle città, è regolata da orari rigidi e norme, alla ricerca della riproducibilità e con il timore degli imprevisti. E, come tutti i sedentari, abbiamo i nostri beni essenziali sparsi per la nostra abitazione: occhiali e libri nello studio, il fuoco ed i coltelli in cucina, l'accesso all'acqua, per noi (al momento) fortunati, sia in diversi punti della nostra tana che all'esterno. Ma la vita quotidiana che abbiamo vissuto per gli altri 190.000 anni in cui siamo stati cacciatori raccoglitori era invece scandita da orari biologici elastici, come quelli del cibo e del sonno ed era piena di imprevisti, di pericoli, ma anche di novità. Questo uomo portava ( e porta ancora oggi, fra i Masai, i Pigmei, i Koishan) sempre con sé ciò che per lui era necessario alla sopravvivenza: come "viandante" non poteva farsi trovare senza questo "equipaggiamento" essenziale. Un esempio tipico è l'equipaggiamento di Otzi, l'uomo del Similaun vissuto sulle Alpi migliaia di anni fa:  necessario per il fuoco, collana con funghi curativi, coltello, ascia....e il tutto sempre con se. Nel mondo moderno, gli abitanti dei "bozzoli" , i cittadini, rivivono tutto ciò solo nei momenti di conflitto (kit di sopravvivenza militari) o quando ritornano viandanti immergendosi nella natura ( escursionismo, scoutismo) e in poche altre particolari attività ludiche o lavorative. In epoche meno recenti, ma pur sempre biologicamente vicinissime, sciamani, curandere e streghe avevano sempre con sé, spesso sotto forma di piccola borsetta al collo, il necessario alla vita, e la conoscenza del territorio, dei luoghi particolari, erbe, alberi e sorgenti, per tutto il resto. Prima di dedicare questo compito agli altri, come è accaduto nelle grandi civiltà agricole con le loro caste, da sempre ogni essere umano nasce con l'istinto del biologo e del geografo. Semplicemente perché, altrimenti, non sarebbe sopravvissuto!
In questo nostra  meditazione vissuta insieme abbiamo costruito la nostra borsetta all'interno della borsa: per me,  maschio, una sorta di kit del pronto soccorso e per te, femmina, un piccolo contenitore di tessuto colorato, altrettanto leggero, ma ambedue con all'interno l'essenziale: il necessario per il fuoco (accendino) una lama (coltellino) un medicinale generico ( un antinfiammatorio nel tuo caso, accessori di medicina tradizionale cinese nel mio) un disinfettante, detergente e cicatrizzante (olio essenziale di lavanda per ambedue) più altri componenti che caratterizzano i nostri bisogni e competenze, ma cosa importante: la "borsetta" è comunque piccola, leggera e può stare comodamente nella tasca di un giaccone. Poi abbiamo ricercato una borsa dove normalmente tenere questo kit, nel tuo caso una bella borsa di tessuto colorato, nel mio un piccolo zaino militare mimetico: all'interno vi hanno trovato posto gli occhiali da vista, perché non siamo più giovanissimi, i libri di lettura e di studio, così importanti per noi e biancheria intima come ricambio per almeno due giorni, una borraccia o bottiglietta per l'acqua, il cellulare ed una efficiente luce led ed altro ancora che caratterizza le nostre particolari abitudini e necessità, come il mio taccuino da naturalista ed il tuo pendolo da radioestesia: il mio zaino è forse troppo vistoso per camminarci in città, ma la tua sembra una borsa molto comune per una donna. Importante per noi è stato anche riconoscere il significato che per l'umanità ha avuto l'uso del fuoco e del coltello, che ha di molto preceduto la specie Sapiens, quasi fossero elementi sacri: Homo habilis utilizzava utensili e socializzava e si proteggeva con in fuoco del bivacco già un milione e seicentomila anni fa: dietro l'accendino nelle nostre borsette c'è molto più di un semplice accessorio per accendere le sigarette!
Questo l'aspetto tecnico, poi vi è stato l'aspetto esperienziale: ci siamo imposti di tener borsa e borsetta vicino a noi anche all'interno delle nostre case e non solo, come normalmente si fa in piccoli e grandi viaggi o comuni spostamenti! Nei mesi di questo esercizio vi è stato un effetto, una ricaduta psicologica, che oserei definire rasserenante: per me ad esempio è stato bello non dipendere da un luogo preciso per poter leggere o studiare ed aver sempre a portata di mano ciò che riconosco come importante: se tutta la "sicurezza" che ci siamo costruiti con il nostro attuale modo di vivere dovesse improvvisamente crollare, avrei comunque nell'emergenza risposte immediate, per me è per i miei cari! Poi il divertimento: la curiosità di vedere cosa mette l'altro nel proprio kit-borsetta-borsa è stato senza dubbio molto più interessante che parlare del tempo che fa. La sensazione che questo gesto, il guardare (e curiosare) l'equipaggiamento dell'altro, fosse qualcosa di molto antico.
Questo e molto altro, difficile, da un punto di vista emotivo, da spiegare: un dono che viene da lontano, da quando l'uomo e la donna, pur essendo già fisiologicamente uguali a noi, conducevano una vita molto diversa dall'attuale.
Costruire la propria borsa e borsetta è stato in sostanza uno stimolo ad essere ancora viandanti in una società che non ha più ne lo spazio fisico ne psicologico per esserlo.

Dante Basili

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