SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Erboristeria

Semplici



Schermata 2023-10-13 alle 11.04.13

Li chiamano "semplici". Qui crescono spontaneamente: papavero, nigella e la borragine tanto amata dalle api. E tante, tante a altre piante. Sono semplici, ma sapendole guardare, sono molto belle. Forse anche la felicità della nostra vita sta nella semplicità.
Comments

Estrarre Olio Essenziale



Alcune indicazioni base per chi si cimenta per la prima volta nell'estrazione: già a 80 gradi si liberano nell'aria aromi che possono essere tossici, quindi arieggiare bene la stanza e resistere alla tentazione di "odorare" tutto quello che sta accadendo. Il fuoco iniziale deve essere "gagliardo" come consigliavano gli alchimisti, quindi raggiunti i 100 gradi in caldaia comincia un fuoco di mantenimento "costante e leggero" (come dicevano i vecchi taoisti a proposito della sessualitàWinking L'intensità del fuoco comunque varia a seconda della grandezza dell'alambicco. Se non si possiede un estrattore a sfioramento si può tranquillamente raccogliere l'olio essenziale con una siringa, visto che galleggia sull'acqua, meglio per questo utilizzare un cilindro graduato. Nella prima ora si estrae la maggior parte di olio essenziale e per questo chi lo produce industrialmente si ferma qui: troppi i costi (in termini di calore e tempo) per continuare l'estrazione. Chi invece "ama" quest'arte continua la distillazione anche per otto ore, e la differenza si sente nelle sottili sfumature dell'odore. Io ho trovato un compromesso costi beneficio in quattro ore di distillazione. Enorme è la quantità di acqua che si utilizza per il raffreddamento, c'è chi la ricicla nell'orto o convogliandola in uno stagno; personalmente ho optato per una efficiente pompa da acquario che manda in circolo sempre la stessa acqua raffreddata in un secchio con bottiglie preventivamente ghiacciate. L'acqua è preziosa! L'Olio Essenziale appena estratto ha un pessimo odore, diventa celestiale dopo del tempo, come il vino 1f642Happy Feci l'errore anni fa di gettare sia l'idrolato che l'olio essenziale di una grossa raccolta di camomilla perchè aveva un odore pestilenziale e temevo di aver sbagliato qualcosa. Mia madre ne tenne di nascosto qualche boccetta. Un anno dopo da quelle boccete superstiti emanava un odore paradisiaco ed io piansi 1f642Happy
Buona alchimia a tutti
1f642

Lavanda
Importante per l'estrazione dell'olio essenziale di lavanda utilizzare anche i gambi e non solo le sommità fiorite. Sono ricchi anche loro di essenza

Estrattore
A sinistra la colonna di estrazione che riceve il vapore da una pentola dedicata (al centro) A destra il separatore

Separatore
Separatore a Sfioramento: una vera e propria genialità del mondo antico. Sfrutta il fatto che l'olio essenziale galleggia sopra l'acqua e quindi è possibile separare automaticamente l'acqua aromatica (beker a sx) dall'olio essenziale (cilindro graduato a dx)


Comments

Lemna minor


Lemna Ildegarda
Variante mediterranea dei componenti per l'Elisir di Lemna

Lemna minor. Per S. Ildegarda questo organismo è particolarmente ricco di Viriditas.
Così Ildegarda definisce la Viriditas: “Nessun albero vive senza questa forza, nessuna pietra può fare a meno della sua verdeggiante umidità, nessuna creatura è priva di questa proprietà. La stessa Eternità Vivente non può essere priva di questa forza che genera il verde.”
Spesso questa pianta acquatica, chiamata anche lenticchia d’acqua, è massiva in stagni e corsi d’acqua e la moderna ricerca le riconosce proprietà infiammatorie ed antireumatiche probabilmente dovute a composti simili alle prostaglandine. Ildegarda ne fa l’ingrediente principale di un suo famoso elisir utilizzato per il raffreddore, l’influenza e altre infezioni batteriche. Questo preparato viene utilizzato in alcune cliniche tedesche anche come profilassi dei tumori.
“Usata come coadiuvante, questa terapia rende più sopportabile la chemioterapia o agisce contro gli effetti secondari nocivi.”
Dr. W. Strehlow
Ildegarda dice di assumere l'elisir come prima ed ultima cosa della giornata: un bicchierino prima di colazione ed uno prima di andare a letto.
Personalmente faccio dei cicli di Elisir di Lemna anche quando non sto male, semplicemente per fare il pieno di VIriditas Happy

Dante Basili
Comments

Sciroppo di Sambuco


Sambuco Sciroppo


Sambuco Sciroppo

Dopo la precedente monografia sul Sambuco ecco una delle più importanti (e buone) ricette di questa preziosa pianta. Lo sciroppo di Sambuco in alcuni paesi del nord Europa è un vero e proprio culto, ma merita di essere meglio conosciuto anche da noi, non solo per le sue proprietà dissetanti, diluito in acqua fredda con una fetta di limone o con qualche foglia di menta, ma anche come depurativo ed espettorante, diluito in acqua calda.

Dosi

12 fiori di sambuco
1 LT di acqua
4 limoni (bio dovendo utilizzare anche la scorza)
1,2 kg di zucchero
120 cc di aceto di mele


Macerare i fiori insieme all'acqua ed ai limoni tagliati interi a fette per due giorni, in un barattolo chiuso. Pressare in modo che fiori e fette di limone siano completamente coperte dall'acqua.
Filtrare e pressare il contenuto ( io uso un torchietto da erboristeria, ma il buon vecchio panno spremuto a mano va sempre bene) aggiungere al macerato lo zucchero e l'aceto di mele, portare ad ebolizione, a fuoco basso, per "qualche" minuto fino a che si raggiunge una consistenza sciropposa ed imbottigliare subito, ancora caldo.
Conservare al buio ed una volta aperta la bottiglia riporlo in frigorifero.

Diluire un cucchiaio circa per bicchiere, in acqua fredda come dissetante od in acqua calda come depurativo ed espettorante.

Questa è la mia ricetta personale, ma vi sono numerose varianti, la più interessante è quella di tenere il macerato per più di due giorni (anche settimane) in un contenitore chiuso ermeticamente sotto i raggi del sole, con anche lo zucchero già in soluzione. L'aggiunta dei raggi del Sole non è cosa da poco per questa pianta, che è una "Signora delle Acque", ma in questa procedura bisogna stare molto attenti ai fenomeni fermentativi che possono addirittura arrivare a far esplodere il contenitore... altre possibilità sono quelle di utilizzare il miele al posto dello zucchero o sostituire l'aceto di mele con 30 grammi di acido citrico (acquistabile in farmacia).

Dante Basili

Comments

Il Sambuco, pianta preziosa in oriente ed occidente.


SAMBUCUS NIGRA L.

接骨木 JIE GU MU


Mia nonna costruiva degli zufoli con rametti di sambuco a cui toglieva il midollo interno, erano pifferi stonati, ma ricordo che dei suoi coetanei riuscivano a costruirne di intonatissimi. Infatti il nome "sambuco" deriva dal greco "sambyke", uno strumento simile al flauto.

Sambuco

Invece in cinese il nome di questo alberello, Jie Gu Mu, significa "albero delle ossa" o "albero che aggiusta le ossa". Si riferisce alla proprietà, peraltro non utilizzata in occidente, di favorire il recupero delle lesioni traumatiche. Le altre indicazioni di Jie Gu Mu in MTC sono invece simili a a quelle della fitoterapia occidentale:
Tratta il vento calore e apre la superficie: stati influenzali, febbre, riniti allergiche, irritabilità, cefalea.
Riduce il catarro: sinusiti, tonsilliti, tosse secca, bronchiti catarrali, artriti.
Tratta la stagnazione di Qi di fegato e Grosso intestino: costipazione con feci secche, coliti, distensione e dolori intestinali.
Drena il rene: edemi, oliguria (urine scarse)
Purifica le tossine: dermatiti, eczemi, ulcere, foruncoli, ascessi ed eruzioni cutanee.
La sua "natura" è fresca, il suo "sapore" acido-amaro (considerando la corteccia) la loggia energetica Metallo-Acqua ed i meridiani corrispondenti Fegato e Intestino grasso.

sambuco Jie Gu Mu

Riassumendo in MTC il Sambuco: dissipa il vento e drena i meridiani, muove il sangue e allevia il dolore, promuove la diuresi, risolve il gonfiore ed è indicato nei traumatismi.

Del Sambuco si utilizza tutta la pianta: corteccia ( o meglio la seconda corteccia, verde, sotto lo strato della prima corteccia, sugherosa), foglie, fiori e bacche hanno le stesse proprietà antinfiammatorie, ma anche con alcune caratteristiche proprie:
Bacche: purgative, antireumatiche, antinevralgiche.
Seconda corteccia: diuretica, lassativa, antireumatica.
Fiori: sudoriferi, diuretici, depurativi.

DOSAGGIO:
Fiori-infusione: 3-5 gr fiori essiccati in 200ml (due bicchieri) di acqua bollente per 15-20 minuti 2-3 volte al dì.
Bacche-succo (no semi) : uno o due cucchiai di succo in mezzo bicchiere di acqua tiepida, 2-3 volte al dì. Aumentare a 3 cucchiai per effetto purgante.
Seconda corteccia-decotto: due manciate per un litro di acqua in ebolizione da ridurre fino a metà liquido. Bere durante la giornata.



Anche in occidente fu notato il suo legame con "l'acqua" e non solo perché la pianta cresce in luoghi freschi ed in prossimità di corsi d'acqua: "Il sambuco secca e fa uscire il superfluo acquoso dal corpo" scriveva Leonhart Fuchs nel 1549. Il sambuco in Europa è usato da tempo immemore, decantato dai medici dell'antichità come Ippocrate, Teofrasto e Dioscoride per le sue proprietà lassative e diuretiche fino ai contemporanei come il Valnet che non esita a considerarlo il "miglior antiflogistico".
Il legame che il sambuco ha con il mondo celtico è profondo: (cit) Il sambuco era piantato attorno alle case perchè le proteggesse dai malefici e dal legno di sambuco e celti ricavavano dei flauti le cui note scacciavano gli influssi degli spiriti maligni, ma bruciare l'albero pertava sfortuna perchè attirava i demoni e le ire degli spiriti del Sidh, cui era caro.
Il smbuco era strettamente associato alla Dea, tanto che spesso i celti si riferivano a quest'albero chiamandolo "Nostra Signora" e le tradizioni sia germaniche sia francesi ricordano che presso i sambuchi abitava una bellissima "signora delle fate" dai capelli biondi, amante delle sorgenti, sei laghi, dei fiumi e dei torrenti.
Il sambuco con i fiori bianchi, le foglie verdi e le bacche nere rappresentava i tre aspetti della dea: vergine-madre-strega, che si manifestava, appunto, con i tre colori caratteristici.
Era quindi considerato l'albero della completezza, perchè ha in sé tutte le fasi della vita: nascita-crescita-morte, infanzia-maturità-vecchiaia... nell'Europa settentrionale i contadini si inchinavano sette volte per ringraziarlo dei sette benefici che si ottenevano utilizzando loe sue parti (cit. da Driope di Gabriele Peroni).

jie gu mu 接骨木


NB: E' necessario rispettare le dosi terapeutiche perché la pianta contiene sostanze potenzialmente tossiche.
Quando in MTC si da il dosaggio di 15-30 gr di Jie Gu Mu per il dedotto ci si riferisce al ramoscello intero (prima corteccia, seconda corteccia, fusto e midollo) e non alla sola seconda corteccia, dove la maggior parte dei principi attivi sono concentrati.
Inoltre l'uso che in MTC si fa anche della parte interna, del midollo, ricorda l'uso che ne facevano i celti per sedare il dolore delle lussazioni... forse è proprio nel midollo il segreto del nome cinese: albero che aggiusta le ossa!

Dante Basili

Comments

Raccogliere Cynips quercusfolii


Le belle giornate invernali di sole sono i momenti migliori per raccogliere le galle di quercia.
Le foglie cadute cominciano a decomporsi e le galle che sono invece molto più resistenti spiccano con la loro forma a sfera e per il loro colore, come nel caso di Cynips quercusfolii, di un giallo vivo.

Cynips quercusfolii
Inoltre raccogliere le galle al suolo è molto più pratico che raccoglierle sui rami che si trovano spesso, trattandosi di grandi querce, ad altezze inaccessibili.
Le galle nascono dall'interazione fra quercia ed un insetto ed ogni tipo di insetto genera una forma di galla differente, da quelle grandi quasi come una pallina da ping pong a quelle piccole come nella foto. In comune hanno un alto contenuto di tannino, fino al 65 %, maggiore che sulla corteccia della pianta. In passato i bambini vi facevano collane ed alcune varietà erano utilizzate per produrre inchiostro e per la concia delle pelli, l'odore caratteristico del cuoio deve in parte la sua particolarità al tannino delle galle. Attualmente vi sono ricerche sulle galle di quercia come antitumorale, ma le loro proprietà curative erano conosciute fin dai tempi di Ippocrate. Le galle della qurcia, come d'altronde la corteccia e le ghiande, sono astringenti di prim'ordine, ogni volta che è necessario moderare delle secrezioni, stringere tessuti rilasciati, prevenire o frenare lesioni interne o esterne. Io le uso come componente in un preparato utilizzato principalmente per uso esterno: per gengive sanguinanti, nelle afte, nelle emorroidi, nelle leucorree , come sfiammante dei genitali ed in alcuni tipi di dermatiti. E non ultimo è il suo gradevole odore.
Preferisco cercare le galle di querce secolari perché credo che, in una produzione casalinga e di qualità, siano le piccole cose come queste che fanno differenza. Per ottenere mezzo litro di prodotto finale, che poi si usa a gocce, bastano un'unica galla della varietà più grande come Cynips Kollari o una decina della varieta più piccola come Cynips quercusfolii, un rametto di quercia, una ghianda e pochi altri ingredienti... per un preparato che da un anno è usato da familiari ed amici! Quelle della foto, le ho raccolte per farvele vedere questa mattina mentre mi allenavo sotto la grande quercia di Piandispino. La natura è generosa.
Dante Basili
Comments