SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Dao De Jing e Politica

Dao De Jing

IL TAO TE CHING E' UN TESTO POLITICO?
Certo, in alcuni passaggi del Dao De Jing è chiaro il dialogo fra consigliere e regnante, come è ancora più evidente in altri "classici" ad esempio nel Nei Jing Suwen, il pilastro della medicina tradizionale cinese. Ma si tratta per lo più di una "cornice" che veicola un insegnamento. Era una prassi molto comune anche nel rinascimento italiano: esporre consigli o rispondere a domande è didatticamente molto più efficace che esporre aridamente una teoria. Considerare il DDJ un testo esclusivamente politico oggi va molto di moda e vi sono anche pubblicazioni molto interessanti in merito, ma non è corretto dal punto di vista storico. Basti pensare ai due più celebri commenti del DDJ quello di Wang Bi e quello di Heshan Gong. Ambedue i commenti sono antichi, intorno a 1800 anni fa, ma mentre il commento di Wang Bi sembra confermare la tesi di un testo filosofico originariamente redatto ad uso dei regnanti o di una classe elitaria quello di Heshan Gong pone invece l'accento su pratiche meditative, di autosviluppo ed indicazioni dietetiche, ad uso individuale e monastico. Negare l'interpretazione di Heshan Gong è negare due millenni di Taoismo "pratico". Mi sembra eccessivo. Anche se recenti scoperte dovessero confermare la tesi del DDJ come testo esclusivamente politico io non butto alle ortiche la cultura che un intero popolo ha creato: dai dipinti alle leggende fino alle arti che molti degli attuali appassionati di taoismo coltivano. Poi c'è da tener conto che Wang Bi era un confuciano che si opponeva alle "sette" dei praticoni taoisti, ma che morì a soli 23 anni di malattia, mentre Heshang Gong era uno di quei praticoni, ma che come salute gli andò decisamente meglio Personalmente amo il commento di Wang Bi per la sua bellezza e profondità e quello di Heshan Gong per la mia conduzione quotidiana.
In italiano abbiamo una traduzione straordinaria del DDJ fatta da quel genio che era Fausto Tomassini. Si dice che per tradurre un poeta non basti un bravo studioso, ma che ci voglia un altro poeta. Sono tanti anni che mi cimento nella traduzione del DDJ dal cinese, ma spesso trovo le soluzioni di Fausto insuperabili o, quando sono in disaccordo ne capisco comunque le ragioni. Inoltre nella sua traduzione vi è, capitolo per capitolo, anche il commento di Heshan Gong e Wang Bi, proprio perché, a detta sua "riconosco la mia ignoranza del Taoismo e preferisco farlo spiegare da due commentatori del passato". Che differenza dai tanti sinologi che invece hanno "capito tutto". La sua traduzione dal cinese all'italiano e l'interazione con i due commenti è magnifica. Un poeta.
Il volume della Utet Testi Taoisti Vol 1 (che comprende oltre al DDJ anche il Lie Zi ed il Zhuang Zi) è però non più stampato da decenni, bisogna cercarlo nell'usato perché la versione ristampata in economia non ha i due commenti... un disastro. Mi auguro una ristampa dell'originale con il Pin Yin e sopratutto con il cinese a fronte. Sarebbe un testo definitivo di riferimento nella nostra lingua.
(nell'immagine pagina del Dao De Jing con il testo in caratteri in evidenza inframezzato dal commento di Heshan Gong in doppia riga)
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