SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Dante e il Salve Regina



I Seminari Internazionali si Canto Gregoriano sono, per me e per mia figlia, un magnifico momento di meditazione, bellezza e incanto, oltre che ad una settimana di studio intenso.
In famiglia suoniamo e cantiamo di tutto, da Haedel al Folk Celtico, da Bach al Jazz, ma quello che si prova con il "vero" canto Gregoriano non si riesce ad esprimere a parole. Il monaco Eugene Cardin ed i suoi eredi come il prof. Nino Albarosa ci hanno fatto comprendere che non si tratta di un canto "piano e piatto" ma di qualcosa di vivo e pulsante.
L’Antiphona Salve Regina viene composta intorno all’anno mille probabilmente dal monaco Ermanno il Contratto, ma l’invocazione iniziale si ritrova già in un manoscritto del IX secolo. Per secoli sarà (ed è tuttora) cantata nelle comunità monastiche ed anche, nella sua versione più semplice, come preghiera popolare. Particolarmente cara ai marinai, che più di tutti sperimentavano l’instabilità ed i perigli dell’essere “viandanti” in questa vita, la melodia sarà arrangiata o rielaborata da tanti musicisti: Palestrina, Scarlatti, Vivaldi, Haendel, Liszt, Shubert fino ai contemporanei.
Mille anni di storia in una melodia.
Nel VII canto del Purgatorio Dante ode cantare il Salve Regina dai principi negligenti, i reggenti che hanno mancato nel dovere fondamentale di amare il loro popolo sofferente. Amore che invece Maria elargisce come una sorgente inesauribile. Queste anime sono sedute sul prato di una valle così bella che nessun pittore potrebbe riprodurne i colori di erbe e fiori e vi è nell’aria un odore così soave ed indefinibile che è la somma di mille e distinti profumi. Proprio come le tante voci delle anime purganti che diventano un tutto unico nel canto del Salve Regina.


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