May 2018
Lemna minor
19/05/18 09:12 Filed in: Erboristeria

Variante mediterranea dei componenti per l'Elisir di Lemna
Lemna minor. Per S. Ildegarda questo organismo è particolarmente ricco di Viriditas.
Così Ildegarda definisce la Viriditas: “Nessun albero vive senza questa forza, nessuna pietra può fare a meno della sua verdeggiante umidità, nessuna creatura è priva di questa proprietà. La stessa Eternità Vivente non può essere priva di questa forza che genera il verde.”
Spesso questa pianta acquatica, chiamata anche lenticchia d’acqua, è massiva in stagni e corsi d’acqua e la moderna ricerca le riconosce proprietà infiammatorie ed antireumatiche probabilmente dovute a composti simili alle prostaglandine. Ildegarda ne fa l’ingrediente principale di un suo famoso elisir utilizzato per il raffreddore, l’influenza e altre infezioni batteriche. Questo preparato viene utilizzato in alcune cliniche tedesche anche come profilassi dei tumori.
“Usata come coadiuvante, questa terapia rende più sopportabile la chemioterapia o agisce contro gli effetti secondari nocivi.”
Dr. W. Strehlow
Ildegarda dice di assumere l'elisir come prima ed ultima cosa della giornata: un bicchierino prima di colazione ed uno prima di andare a letto.
Personalmente faccio dei cicli di Elisir di Lemna anche quando non sto male, semplicemente per fare il pieno di VIriditas

Dante Basili
Comments
Il Grifone
19/05/18 09:06 Filed in: simbologia

Abbazia di Pomposa
Dante Basili: L'Albero della Vita che nutre tutti gli uccelli del cielo. I due grifoni che ne colgono i frutti rappresentano la duplice natura, al contempo umana e divina, dell'Essere.
Stefano Valbonesi: I grifoni rappresentano anche la triplicità della forza che manifesta la vita, la luce. Questi infatti sono un'essenza dell'acquila, del leone, e del toro. I grifoni sono appoggiati all'albero perfettamente dritto che possiede nove rami e due frutti dei quali si cibano. I sette rami superiori potrebbero rappresentare la forza dello Spirito o se vogliamo chiamarli in un altro modo i sette pianeti, Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna, forza che in noi dona la vita, ma che senza l'interazione della duplice potenza emanata dal Triplice Logos, rappresentata dai due animali dei Misteri, l'essere umano non può essere. Perchè parlo dell'essere umano? perchè la somma dei rami è 9 numero cabalistico dell'uomo. mentre i frutti che sono all'altezza del cuore, a forma di cuore sono quegli elementi solari che ci legano al centro, al sole, alla luce. I nove rami più i due frutti danno la cifra 11, il ciclo solare. Si potrebbe ancora parlare di questa pietra ma in un post mi sono spinto già oltre...Quante cose si possono leggere in un rosone di una chiesa medioevale, quante cose il simbolo espresso nell'arte può dirci, attraverso un linguaggio senza tempo che parla sempre al di là delle epoche all'anima di noi esseri umani che curiosi come bambini hanno voglia di scoprire il mondo che ci circonda ma soprattutto le profondità dell'essere.
Omnis mundi creatura
19/05/18 08:58 Filed in: Meditazione | scienza
"Omnis mundi creatura,
Quasi liber et pictura,
Nobis est in speculum."
"Ogni creatura del mondo è come un libro o un dipinto nel quale ci possiamo rispecchiare" scriveva poco dopo l'anno mille Alano di Lilla. Ed è così che gli scontri autunnali dei cervi o l'incredibile olfatto delle farfalle parlano anche di noi, delle nostre potenzialità e del nostro destino. Alano era fortemente influenzato dalle dottrine neoplatoniche, ermetiche ed alchemiche e sosteneva che l'uomo era un microcosmo e che il centro dell'universo era dovunque, in relazione al punto dal quale lo si osserva. Facendo parte del tutto la conoscenza del proprio Se profondo è anche quella di questo universo. "Perché dici che i pesci schizzano nell'acqua perché sono gioiosi?" Chiesero a Zhuangzi, ed egli rispose: "lo so dalla mia stessa gioia!"
Tesla e ladro di Joule
19/05/18 08:41 Filed in: scienza
Nei momenti di tranquillità amo meravigliarmi.
Si può affermare che nel fenomeno della risonanza e dell'induzione a distanza non vi sia niente di meraviglioso: semplici leggi fisiche, misurabili e dimostrabili.
Ma io non credo che queste siano caratteristiche esclusive delle onde, come quelle elettromagnetiche o quelle sonore.
L'aspetto "misurabile" di queste leggi sono come la sommità dell'iceberg che sporge al di sopra delle acque.
Penso che Risonanza ed Induzione siano principi universali che coinvolgono anche l'aspetto psichico, spirituale ed emotivo dell'essere umano.
Per questo ci gioco, mi meraviglio e condivido: non per il poco che comprendo, ma per l'immenso, al di sotto delle acque, che intuisco

Dante Basili
Cielo invernale
19/05/18 08:37 Filed in: scienza

Foto scattata passeggiando per la Iola, una vecchia strada sterrata che congiunge Valdinoce con Piandispino. Guardando verso sud un tipico cielo stellato invernale: al centro le tre stelline, quasi perfettamente allineate, che formano la cintura di Orione, il mitico cacciatore. Se prolunghiamo una linea dalla cintura di Orione verso il basso ed a sinistra troviamo Sirio della costellazione del Cane Minore che accompagna Orione nella sua caccia. Sirio è la stella più luminosa di tutto il cielo e nelle regioni tropicali, dove è più alta sull'orizzonte, la sua luce è sufficiente a proiettare una percettibile ombra. Sirio scandiva il ritmo delle piene del Nilo, gli egiziani erigevano templi nella sua direzione ed ancora oggi i suoi giorni vengono chiamati i "giorni della canicola". Sempre partendo dalle tre stelline della cintura, ma questa volta andando verso destra e in alto troviamo Aldebaran, stella giallo arancio che riproduce accuratamente l'occhio del Toro. Della costellazione del toro fanno parte anche le Pleiadi, un ammasso di migliaia di stelle di cui sette visibili anche ad occhio nudo. In realtà delle "sette sorelle" solo sei sono ben distinguibili mentre la più debole, Merope, paga con la sua evanescenza l'affronto di aver sposato un mortale. Le Pleiadi sono l'oggetto più meraviglioso di tutto il cielo, spesso confuso con il Piccolo Carro a causa della sua forma e per gli aborigeni australiani le Pleiadi dominavano il "tempo del sogno" ed erano più importanti del Sole.
Vivere lontano dalla città comporta molti disagi, ma anche una grande ricchezza. E' una ricchezza, ed un profondo legame con le nostre radici, poter vedere un cielo come questo, così tanti giorni all'anno.
Ed è anche una buona compagnia nel buio della notte

Maestro o Artigiano?
19/05/18 08:30 Filed in: Arti marziali
Mi chiamano spesso Maestro e la cosa mi faceva piacere, perché in dialetto marchigiano “maestro” è l’appellativo che si dà a qualcuno che fa bene qualcosa. Molto simile al significato della parola 功夫 Gongfu in cinese. È maestro non semplicemente un falegname, ma un “buon” falegname, un buon fabbro, un buon intagliatore. Ed io cerco sempre di fare al meglio quello che faccio.
Però maestro si può riferire anche a “colui che conosce”, colui che sa e che ha una conoscenza completa. In questo senso io non sono certamente un maestro.
Amo le arti marziali, non solo quelle cinesi, ma non ne conosco né i confini né la profondità. Amo la comunicazione, non solo quella scritta, ma non ne conosco né i confini né la profondità. Amo la musica, no solo quella strumentale, ma non ne conosco né i confini né la profondità.
Quindi non sono maestro, di niente e di nessuno.
Al massimo sono un artigiano contento di condividere quel “poco" che sa.
Dante Basili
Agitazione e quiete
19/05/18 08:28 Filed in: Meditazione | Qi gong
In che modo posso diventare una persona meno nervosa e più calma?

Dante Basili, Istruttore di Arti marziali, musicista e saggista.
Ha risposto il 13 di marzo
Qual’è la causa del “nervosismo” e cosa si intende per “calma”?
Comunque alcune indicazioni generali:
Anzitutto cercare un buon rapporto fra corpo e ambiente.
La maggior parte delle persone che si sentono nervose hanno uno squilibrio fra attività fisica ed attività psichica. Generalmente siamo nervosi perché mentalmente od emotivamente stressati. Il nervosismo dovuto invece a troppa attività fisica si cura semplicemente con il riposo.
Ecco quindi l’importanza di una sana attività fisica per equilibrare l’eccesso di attività psichica. In primis viene il rapporto con l’ambiente: abitiamo da 200.000 anni questo organismo, come Homo Sapiens, ma da solo 10.000 viviamo in quei bozzoli che chiamiamo città.
Appena possibile torniamo a casa, alla Madre che abbiamo lasciato.
Camminiamo nei boschi, camminiamo nei parchi, camminiamo sul lungomare e se non è possibile camminiamo almeno attorno a casa o attorno al quartiere. Camminiamo con regolarità ed ogni volta che ne abbiamo occasione ed in tutte le stagioni. Siamo organismi nati per camminare. Abbiamo colonizzato l’intero pianeta camminando. Tanto del nervosismo percepito è a causa del mismatch, del “disaccoppiamento” fra l’organismo fisico e l’ambiente in cui si è evoluto. Riappropriamoci, con il cammino, di questo rapporto.
Come seconda risorsa, per ritrovare questo equilibrio abbiamo le innumerevoli attività di palestra, senza però, vista la natura della domanda, cadere nell’eccesso: ideali sono le attività dolci come il Qigong, il Taiji Quan (porto l’acqua al mio mulino) lo Yoga, le meditazione dinamiche, le arti marziali interne e gli innumerevoli metodi e approcci non aggressivi creati negli ultimi decenni. Non ultima la danza, nelle sue versioni meno impegnative.
Sono solo indicazioni di massima e generiche, ad esempio per il nervosismo dovuto a conflitti affettivi potrebbe essere di primaria importanza consultarsi con una figura professionale piuttosto che andare in palestra od in pellegrinaggio, o meglio ancora cambiare vita.
Come dicono i versi di una canzone: “… e non bastano tranquillanti o terapie, ci vuole un’altra vita!”
La terza indicazione, forse la più importante, è cercare una “motivazione positiva” per coltivare la calma. Non basta affermare che il nervosismo fa male e quindi non si vuole essere nervosi. E’ un atteggiamento fallimentare, così come sono fallimentari le terribili immagini ed i moniti che accompagnano tutti i pacchetti di sigarette: sono di scarso aiuto per smettere di fumare! Siamo una specie neotenica, che ama il gioco, la scoperta, la sfida , l’ingegno. Per essere efficaci nel realizzare un proposito bisogna trovarvi una motivazione divertente. Un’amica, medico e grande camminatrice, smise completamente di fumare per il piacere di fare più chilometri senza avere il fiatone: che le sigarette facessero male lo sapeva già, ma non bastava per smettere.
Quindi, per quale bellissimo motivo vogliamo coltivare la calma?
Per approfondimenti sul Mismatch: La storia del corpo umano - Codice Edizioni di Daniel E. Lieberman.
Sulla Neotenia la risposta su Quora Risposta di Dante Basili a Che cos'è la Neotenia?

Nella pratica del Qigong e della Meditazione si consiglia di tenere la punta della lingua appoggiata al palato ed i denti non serrati, come se vi fosse fra di loro un chicco di riso. Questo favorisce la formazione di un leggero e dolce sorriso, che illumina l’intero corpo, come la fiamma di una candela che dall’interno diffonde calma e pace.
Dove essere colpiti
19/05/18 08:23 Filed in: Arti marziali
Quali sono le parti più sicure del corpo su cui ricevere un pugno o un calcio ben assestato?

Dante Basili, Istruttore di Arti marziali, musicista e saggista.
Ha risposto il 27 di marzo
Bellissima la risposta di Maurizio Levisani: “Fatti colpire in testa, non potrai peggiorare!”

Però in un contesto di arti marziali la domanda può diventare interessante.
A parità di livello non si può vincere una partità a scacchi senza perdere alcun pezzo.
In uno scontro fisico limitato a calci e pugni le parti del corpo a cui “si può rinunciare” sono il muscolo pettorale, la spalla ed il gluteo e, più in generale, il lato esterno di braccia e gambe, come ad esempio gli avambracci. Anche in allenamenti di palestra si può scaricare con tecniche di mano all'altezza dei pettorali, ma naturalmente con il costato, il fegato, la milza, il plesso solare o la mandibola bisogna stare invece leggeri.
Coprire il viso con la spalla su una tecnica di pugno è una strategia di protezione molto utilizzata.
Per quanto riguarda i calci i glutei, come nel classico calcio nel sedere, possono assorbire forti urti. Già l'esterno coscia, così tanto usato negli incontri sportivi, accusa molto di più. Per non parlare dei genitali e dell'articolazione del ginocchio che può seriamente danneggiarsi con un calcio potente.
Anche nella difesa da armi da taglio vale la regola della parte esterna degli arti: meglio subire un taglio alla spalla che all' ascella, all'esterno avambraccio che all' interno del polso, all'esterno coscia che un taglio all'altezza della femorale.
È sempre una buona strategia di sopravvivenza deviare i colpi pericolosi verso le zone a cui si può rinunciare


Quanto scritto si può sintetizzare, nelle arti marziali cinesi, con il detto: 保护内门 Bǎohù nèi mén, “proteggi la porta interna” e trova il suo archetipo nella posizione fetale: chiusura del delicato lato interno, 阴 yin, ed esposizione del più coriaceo lato esterno, 阳 yang.
Nodo a scomparsa
19/05/18 08:07 Filed in: Arti marziali | nodi

Nodo a Scomparsa nel rivestimento di un palo shaolin realizzato da Zauli Antonio . Usato da sempre nell'impugnatura delle armi o utensili perché permette, con corda o cordino, di fare un rivestimento omogeneo antiscivolo con il nodo che viene "riassorbito" all'interno del rivestimento stesso. Si presta a moltissimi usi. Sembra un nodo complesso, ma in realtà, come tutti i nodi essenziali, è semplicissimo ed era utilizzato anche nell'età della pietra. Frecce di diecimila anni fa avevano punta e piumaggio tenute in sede proprio con un nodo a scomparsa. E' questo che mi colpì dei nodi essenziali e di sopravvivenza: sono gli stessi in tutto il mondo e non sono migliorabili, nel senso che la loro semplicità nasconde il massimo della praticità ottenuta in millenni di tentativi.
Dal mio punto di vista questi nodi sono il simbolo delle arti marziali tradizionali.
Soluzioni efficaci che durano nel tempo!
Dante Basili
Shoubo e lotta a terra
SHOUBO, LOTTA A TERRA, ED EVOLUZIONE

Statua in bronzo dedicata al M° 周士彬 Zhou Shibin, Maestro del M° Zumou Yuan, nel parco della mitica associazione Jingwu.
Ci si domanda spesso sul come mai la lotta cinese sia sostanzialmente un'arte di proiezione in piedi, di lancio, che non contempla la lotta a terra.
Vi sono motivi culturali e storico-pratici.
Dal punto di vista storico, dall'antichissimo Jiaodixi, danza dell'evitare le corna, agli imperatori della dinastia Tang e Qing che adoravano le competizioni di lotta, lo shuaijiao-shoubo è stato soprattutto un gioco. Un gioco assimilabile al concetto occidentale più nobile di sport: cavalleria, correttezza, ricerca dell'abilità: il pubblico esultava (ed esulta) per una bella tecnica, magari che utilizza la forza dell'avversario a proprio vantaggio mentre rimaneva impassibile davanti alla forza brutale.
Epico ed esemplare in questo il cambattimento fra 周士彬Zhou Shibin (maestro di Yuan Zumou) e 常東昇Chang Dongsheng chiamato Farfalla di Ferro. Il combattimento finì in parità, come sport, ma le tecniche portate furono ben diverse come qualità! (senza voler fare alcuna polemica

Tipica sensibiltà cinese e per certi aspetti anche tutta estremo orientale.
Anche nel Sumo giapponese si apprezza questa abilità, come nel caso dei recenti (e relativamente piccoli) lottatori di Boke (lotta mongola in piedi all'origine della lotta cinese) che si sono dedicati al Sumo sorprendendo con tecniche di estrema pulizia e per questo amatissimi dai giapponesi.
Altro motivo storico importantissimo che motiva l'assenza della lotta a terra in Cina è l'ampio uso della lotta in battaglia.
Nella mobilità di un gioco di squadra chi è a terra è perduto! Se un mio compagno finisce a terra avvinghiato ad un nemico è relativamente facile per me, che rimago in piedi, liberare il mio compagno dall'impaccio. Sempre in un gioco di quadra, anche armato, le proiezioni in piedi (cioè non in sacrificio, per i motivi di cui sopra) forniscono un vantaggio maggiore delle percussioni: un avversario con la tipica armatura leggera delle culture estremo orientali è resistente a calci e pugni, ma sensibile alle proiezioni, anche solo un poco "cattive". Lo sa bene chi è stato proiettato duramente cosa significa rialzarsi.
Il discorso invece si inverte se si parla di duello: nel confronto a due l'esperto di lotta a terra che porta l'avversario "nel suo mondo" ha praticamente la meglio, come un pitone che, con pazienza perché ne ha il tempo, ingoia una preda. Su questo i giapponesi hanno fatto scuola e sempre per motivi storico culturali: ricordo alcune lezioni di Judo a Villa Salta, del compianto Cesare Barioli, nel quale spiegava come alcune università del Sol Levante si erano specializzate nella lotta a terra proprio per contrastare gli abilissimi e invincibili atleti di altre università che si erano specializzati nei lanci.
Quando c'è la motivazione si sviluppa l'abilità!
Lo stesso Zumou, come lottatore professionista, ebbe l'onore di studiare lotta a terra con maestri giapponesi, non con maestri cinesi.
Vorrei concludere, cogliendo l'opportunita dell'argomento della lotta a terra per parlare dei brasiliani. Il Maestro Zumou ha in qualche modo sdoganato lo Shoubo, la lotta cinese, facendolo uscire dalla Cina e diffondendolo in tutto il mondo. Un poco quello che fece Jigoro Kano con il Judo.
Ora è famoso che i brasiliani, con la loro creatività, abilità e fantasia, hanno ulteriormente sviluppato la la lotta a terra giapponese portandola ad altissimi livelli. Per Zumou lo Shoubo è un'arte antica, ma in continua evoluzione all'interno dei suoi principi. Negli ultimi campionati di Shoubo sono rimasto molto colpito dalla dedizione ed abilità, per certi versi dolcezza in senso taoista, dei brasiliani... riusciranno a fare con la lotta in piedi cinese quello che hanno fatto con la lotta a terra giapponese? Sarebbe bellissimo

Questo è solo una piccola riflessione, scritta in libertà. In venticinque anni il M°Zumou ci ha parlato moltissimo della storia e delle motivazioni alla base della lotta cinese. Ci sarebbe il materiale per scrivere un libro.
Spero comunque di avere fatto un poco di chiarezza.
Dante Basili
Ceratium hirundinella

Ceratium hirundinella è un microrganismo acquatico che deve il nome al suo nuoto sinuoso ed aggraziato, come il volo di una rondine, una vera e propria armonia per gli occhi.
E’ un organismo unicellulare, cioè composto di una sola cellula ed è invisibile ad occhio nudo.
La struttura solida esterna di cellulosa è corazzata con tre o quattro corni, di cui quello apicale molto allungato, come gli altri Dinoflagelalti ha un solco centrale dove vibra il flagello più corto, il secondo flagello, molto lungo (a destra in basso appena percettibile nella foto) fuoriesce invece dalla corazza ed è quello che gli permette il nuoto.
Ceratium hirundinella è sia vegetale che animale: ha dei cromatofori giallo marroni che gli permettono la fotosintesi, cioè di ottenere energia direttamente dalla luce e può anche predare altri organismi emettendo propaggini di plasma che fuoriescono dai pori delle placche che compongono la corazza. Con uno pseudopodo, come quello di un’ameba, può inglobare grossi oggetti attraverso il solco centrale.
Non solo può cogliere il meglio dei due regni, quello vegetale e quello animale, ma può anche scegliere se replicarsi per via sessuale o per semplice divisione cellulare, asessuata.
Grande versatilità ed adattabilità di una sola cellula, di un organismo che esiste su questa Terra molto prima della comparsa dell’uomo.
L’esemplare della foto l’ho trovato in un laghetto vicino alla mia abitazione, ai piedi di un vecchio bosco, un laghetto pieno di diversità biologica, sia macroscopica, dai rettili agli anfibi alle libellule e, naturalmente, ricco anche di diversità microscopica.
La salute di un ecosistema si misura con questa “diversità”: più sono presenti solo poche specie, magari invasive, più l’ecosistema è malato e prossimo al collasso.
Un principio che sarebbe da applicare non solo in biologia.
Dante Basili
Fake News e Post Verità
17/05/18 10:21 Filed in: scienza

Fake news e post-verità sono sintomi di una deriva irrazionale dell’umanità?
Non vi può essere una deriva irrazionale dell’umanità perché l’irrazionalità è già una prerogativa di tutta la nostra specie!
Che l’essere umano sia mosso dalla ragione è un ingenuo sogno illuminista: anche il più razionale degli esseri umani, un uomo di testa direbbero gli antichi, vive nella giornata incontrollabili momenti di pancia, una moltitudine di piccole ossessioni, paure e manie o stati di ordinaria “trance quotidiana” che ben poco hanno a che fare con la razionalità.
Se la definizione di Fake News è facilmente intuibile, lo è meno quella di Post-Verità.
Nel 2016 l’Oxford Dictionary ha eletto “post-verità” a parola dell’anno e ne da questa definizione: “aggettivo che denota circostanze in cui i fatti oggettivi sono meno influenti, nella formazione dell’opinione pubblica, rispetto all’emotività ed alle convinzioni personali.”
Un poco come dire che non è vero ciò che è vero, ma ciò che siamo abituati a percepire come tale.
E questa “abitudine”, questa polarizzazione confermata sia dalla pratica quotidiana sia da chi la pensa come noi, come una sorta di eco amplificato da una camera di risonanza (echo chamber) è praticata da “tutti” gli esseri umani.
Sia gli ingenui bevitori di fake news che gli algidi illuminati razionali condividono l’arroccamento nella propria camera di risonanza e la sordità alla musica dello schieramento altrui.
E’ una sorta di meccanismo innato, un limite biologico.
Fake news e post-verità accompagnano la storia dell’umanità: dalla nascita delle religioni alle reliquie medioevali e, naturalmente, continuano ancora oggi. Se attualmente l’argomento è diventato scottante è solo a causa della onnipresenza e pervasività della comunicazione digitale.
La studio del fenomeno, dal punto di vista scientifico, non è certo recente: le esperienze pratiche di Milton Erickson risalgono agli anni trenta e “La Realtà della Realtà” di Paul Watzlawick del 1976 è una pietra miliare sull’argomento. Più recente il lavoro di Daniel Kahneman (Nobel 2002) sul ruolo dell’irrazionalità del giudizio umano nelle questioni economiche. Ma è l’italiano Walter Quattrociocchi all’avanguardia su questo argomento, sopratutto nel ruolo che fake news e post-verità stanno avendo negli attuali social. Argomento di estrema importanza, anche politica.
Quattrociocchi propone anche una cura: poiché la polarizzazione porta a non-comunicazione, l’obiettivo dovrebbe essere il ripristino della comunicazione, per facilitare la libera circolazione delle informazioni ed evitando il monologo o, peggio ancora il “blasting”, la ridicolarizzazione delle opinioni e credenze altrui.
Milton Erickson non era credente, ma con i pazienti credenti utilizzava i meccanismi della religione a scopo terapeutico. Il fine non era la ricerca della verità assoluta, ma la guarigione.
Immersi nell’oceano della post-verità bisogna imparare a nuotare.
Per saperne molto di più:
Pragmatica Della Comunicazione Umana. P. Watzlawick 1971
La Realtà della Realtà, Comunicazione, Disinformazione, Confusione. P. Watzlawick 1976
Nati per Credere. Girotto, Piovani, Vallortigara. 2008 Codice Edizioni
Liberi di Crederci. Walter Quattrociocchi, Antonella Vicini. 2018 Codice Edizioni
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Early Warning of Potential Misinformation Targets
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Nei Jing e la Primavera
17/05/18 10:15 Filed in: MTC | Medicina tradizionale cinese
Nel Neijing è scritto che per mantenersi in buona salute, in primavera, bisogna fare: 广步于庭,披发缓形,以使志生. "Grandi passi intorno al cortile, capelli sciolti e corpo in libertà, esercitandosi alla Volontà di Vita."
Certo chi pratica arti marziali e qigong può fare qualcosa di più, ma va benissimo anche un poco di jogging al parco.
E' comunque un momento di un lavoro dinamico per espellere le tossine dell'inverno e per dare una "spinta" alla vita che arrivi fino a fine dell'estate.
Assecondare la pigrizia, in questo momento, proprio non va bene. Al massimo è consentito il pisolino all'ombra di un grande albero, con un fiore fra le labbra e godendosi lo 发陈 "zampillare" della primavera.
D: E quando l'inverno salta direttamente all'estate?
R: "Che non ci siano più le stagioni" era una terribile maledizione del mondo antico cinese. Di questo squilibrio doveva pagarne direttamente l'Imperatore, con digiuni e riti, in quanto mediatore e rappresentante del Cielo in terra. Oggi dobbiamo esercitarci ad essere resilienti.
Dante Basili
Il Sepente di Esculapio
17/05/18 10:08 Filed in: Meditazione | Esoterismo

Il Serpente di Esculapio che abita nella palestra Tiandihe di Piandispino.
Per greci e romani, immuni dall'ossessione biblica nei confronti dei serpenti, era un animale sacro perché rappresentava la Forza Vitale e Guaritrice. Di fatto essendo non velenoso ed un grande predatore di roditori è un ottimo custode della casa.
Ancora oggi il simbolo della medicina, di ospedali e farmacie è la verga che il Dio Asklepios teneva nella destra con questo serpente arrotolato.
Il nome popolare di Saettone probabilmente si riferisce alla sua forma sinuosa, ma non alla sua velocità perché si muove lentamente e con grazia, a differenza del Biacco, l'altro grande rettile italiano, di indole molto più nervosa. Può raggiungere anche il metro e mezzo di lunghezza e diventa molto vivace nei combattimenti fra maschi per la conquista della femmina: un groviglio vorticoso di due serpenti che a molti viandanti è capitato di notare. Si tratta di combattimenti rituali e nobili dove questi rettili non si feriscono mai e di solito ha il diritto all'accoppiamento l'esemplare fisicamente più prestante. E' anche un buon arrampicatore tanto da venire classificato come rettile semi arboricolo. Come piccolo Boa nostrano uccide le prede, come topi e ratti, per soffocamento avvolgendole in spire ed è a sua volta predato dai rapaci diurni, dalla volpe, dal tasso e dal cinghiale. Purtroppo il suo principale nemico è l'uomo, essendo un animale grande e di indole tranquilla è facile "vederlo" e paga per tutti la paranoia umana nei confronti dei rettili. Un sacco di trofei di emeriti ignoranti esposti da coraggiosissimi umani di genere maschile sui social sono proprio dei poveri Saettoni o Biacchi. Sono impossibili da confondere con una vipera: lunghi, sinuosi, testa piccola ed occhi grandi e tondi, mentre la vipera è piccola, tozza, con testa triangolare ben distinguibile ed occhi a fessura come quelli di un gatto. E solo per parlare di "alcuni" dei tratti caratteristici.
Come sempre l'ignoranza si combatte con la conoscenza, ma sopratutto è bello camminare su questa Terra non come padroni, ma come viandanti. Viandanti che si meravigliano nello scoprire e capire anche gli altri compagni di viaggio.
Dante Basili
Il Numero Uno e Due
17/05/18 09:56 Filed in: simbologia
Sondato il numero "I" e il numero "II" dal punto di vista archetipico è meglio usare i numeri romani e non quelli correnti. Con la grafia romana è semplice percepirne l'Universalità. Ma la loro collocazione è diversa nelle varie culture.
In estremo oriente, anche linguisticamente, lo Yin precede lo Yang: la notte, il buio, il progetto, il femminile sono la tela su cui il giorno, la luce, la realizzazione, il maschile possono esprimersi. In testi come il Daodejing la qualità della divinità è anzitutto Femminile. Una sorta di Dea Madre.
Al contrario in occidente è il maschile che precede il femminile, dal Fiat Lux alla costola di Adamo da cui nasce Eva. In testi come la Bibbia la qualità della divinità è anzitutto Maschile. Una sorta di Dio Padre.
Ecco perché la domanda che il Lago degli Enigmi fa a Yudishthira è di cruciale importanza: viene prima il giorno o la notte? Yudhishtira non può sbagliare, è in gioco la sua stessa vita e quella dei suoi fratelli, che non hanno resistito alla sete incantata del lago e si sono avvelenati. Controlla la sete e risponde: "il Giorno" e subito si affretta a spiegare "Ma ha preceduto la Notte di un solo Giorno!"
In questo capitolo del Mahabharata, il Canto dell'Umanità, un'epica sei volte la Bibbia come dimensioni, bene si apprezza la mediazione fra oriente ed occidente della cultura Indu: come occidentali indoeuropei il maschile pre-esiste al femminile, ma come orientali ci ricordano che si tratta di due facce della stessa medaglia.

Dante Basili
Nella versione del video manca un indovinello: Qual'è l'animale più intelligente? Quello che l'uomo non è ancora riuscito a vedere! In un testo così antico una Intuizione attuale sull'invasività della nostra specie.
Incanto dell'Amore
17/05/18 09:53 Filed in: Musica
La bellezza
quella che
nessuno può afferrare
appare e poi scompare.
Come un Angelo
che ti sfiora il viso con le ali,
ma non lo puoi vedere.
Corre e fugge
in tempo dalle mani
la vita e le sue stagioni,
ma quella carezza
che ti scivola sul viso
è promessa di Paradiso.
Musica di anonimo rinascimentale. Testo di Miriam e Dante Basili.
Il Quattro: forza e fragilità

Far "Ben tetragono ai colpi di ventura" scrive Dante Alighieri a proposito della stabilità e "fortezza" del quadrato, nei confronti delle vicissitudini ed imprevedibilità della vita. Eppure in oriente il quattro è un numero, ed una energia, considerata talmente negativa che si evita di utilizzarlo addirittura nei numeri civici o nelle targhe automobilistiche. Vi può essere una ragione anche molto pratica, la stessa che ha portato in occidente a trasformare le torri quadrate in cilindriche o ad arrotondare, sempre con torri cilindriche, gli spigoli delle fortezze. La rigidità e spigolosità possono nascondere un Cuore fragile.
Dante Basili
In astrologia il Quattro è l'elemento Terra, da tradizione aristotelica. La Terra è un elemento stabile, e molto lento. Se non nutrita, annaffiata, lavorata, la Terra diventa arida e non produttiva, diventa pedante/eccessivamente pesante, e mette le pastoie, giacché non si avanza con facilità in un tale terreno. Un elemento Terra inserito nel cerchio mi pare una ottima idea: far funzionare la Terra, il rispetto dei tempi di crescita quindi, con l'ascensione del cerchio del Fuoco, alimentando il fuoco dello Spirito: alleggerisce la Terra, e fa radicare lo Spirito.
Simona Bandini
Dante: Le "quadrature" come vengono interpretate nella simbologia astrologica?
Simona: Credo di aver capito, nel contesto, lo spirito della tua domanda. E così è: vengono definite posizioni "negative", o quantomeno impegnative. Tuttavia, poiché avvengono tra elementi dinamici e non complementari, io preferisco pensarle come opportunità di crescita, se le si vogliono cogliere. Personalmente, forse non avrei il cuore di urlare allo sfacelo, e qualcuno lo fa, ma il cuore di invitare alla cura credo di si. Proviamoci.