La Yurta

Arti Marziali, Musica e Meditazione

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Unione di cielo e terra


Gher
Toono, struttura a raggiera e pareti

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SIMBOLOGIA DELLA YURTA MONGOLA


yurta trad

La yurta mongola o meglio “Gher” giunge a noi dalla notte dei tempi, almeno dal 3000 avanti Cristo, come sostengono alcune ricerche antropologiche. Tutto al suo interno è essenziale e funzionale ed allo stesso tempo la struttura ha una forte valenza simbolica ereditata dalla cultura sciamanica, dalla cultura buddista e da quella cinese. I mongoli con la dinastia Yuan governarono la Cina per 300 anni ed il simbolo Yin-Yang (i due pesci Taiji) presente oggi nella bandiera nazionale ne testimonia il contraccolpo culturale.
I colori all’interno della Gher sono accesi, vivi ed elettrici, tonalità di blu e verde che ricordano i fiori di montagna e l’erba delle praterie, ma i colori dominanti rimangono le varietà di arancio, quello che dei “cinque colori” ricorda la regalità e la prosperità, il colore dell’oro, il metallo che mantiene inalterate e costanti le sue proprietà nel tempo. Come microcosmo la Gher riflette in sé l’intero universo: il tetto, composto di pali a raggiera “Uni” rappresenta il Cielo e la calotta circolare “Toono” alla sua sommità rappresenta il Sole (Madre e Femmina nella cultura mongola) che illumina e nutre la vita.

yurta

Nell’interno, nel "cuore” della Gher, sono contenuti i cinque Elementi-energie che caratterizzano l’esistenza: il Legno-inizio nella struttura portante, il Fuoco-sviluppo sempre tenuto vivo nella stufa, il Metallo-raccoglimento nella pentola per il cibo, l’Acqua-immobilità nel suo interno e la Terra-distribuzione su cui tutto si appoggia. La porta di ingresso, come anche l’antico ago delle bussole orientali, indica e si apre rigorosamente a Sud, al calore ed alla vita, mentre il Nord, sede delle divinità di morte e guerra è accuratamente protetto dall’esterno e luogo del piccolo tempio familiare all’interno della tenda. Le due colonne a T “Bagana” poste al centro caratterizzano la Gher mongola dalle altre yurte in uso fra Kirghisi, Uzbechi ed Afgani. In effetti le yurte hanno una struttura auto portante che potrebbe fare a meno delle due colonne centrali, e nelle Gher le colonne sono solo un rinforzo, non imponenti e spesso finemente decorate. Forte è invece il richiamo simbolico delle due colonne, quella di sinistra nell’area maschile della Gher e quella di destra nell’area femminile: alla dualità Yin-Yang e alla necessità dell’interazione ed armonia fra Uomo e Donna. L’amore unisce ed attrae, ma le colonne, per ben sorreggere, è necessario che mantengano fra di loro uno spazio di rispetto e riconoscenza.

Dante Basili

Yurta occ
Yurta moderna a basso impatto ambientale