SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Tutorial Olio essenziale di rosa


Qui sotto due delle nostre profumatissime rose inglesi, quella in alto è la Abraham Darby dall'incantevole odore fruttato.

rose inglesi

Le migliori rose per olio essenziale rimangono comunque le "antiche" Damascene, anche se in ogni caso la resa in olio è così poca (con cinque chili di petali neppure una goccia) che, come nel mio caso, preferisco non separare l'olio dal distillato, ottenendone una profumatissima acqua di rosa. Quindi questo tutorial andrebbe chiamato "idrolato di rosa", ma nessuno vieta nonostante la bassisima resa, di separare il prezioso olio.
Anzitutto bisogna prestare attenzione che nella Cucurbita (la caldaia dell'alambicco in vetro o come nel nostro caso in acciaio) vadano solo i petali delle migliori rose, bisogna stare molto attenti alle muffe e che non vi cadano insetti, non solo per un motivo etico: una sola cimice (in questo preparato ne erano finite dentro tantissime, nascoste nella varietà di rosa rossa) può rovinare con il suo olezzo una giornata di lavoro!

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Nella foto sopra, a destra si vede il Duomo, chiamato anche Elmo, praticamente il coperchio del distillatore, in questo caso in acciaio con una valvola della pressione ed un tappo di sicurezza.
Importantissimo del caso dell'estrazione di olio essenziale in corrente di vapore che oltre al cestello inferiore nella cucurbita, che separa l'acqua dalle erbe, vi sia anche un cestello superiore, che mantiene il materiale alla giusta pressione.

Alambicco cestello superiore

Nella foto sotto si vede il condensatore dell'alambicco, in questo caso formato da una parte in acciaio e da un espansore (a destra) che ha la stessa funzione ( a mio avviso è meglio) della più comune serpentina. A sinistra un separatore a sfioramento.

condensatore, separatore a sfioramento. espansore

Ed ecco l'alambicco montato. E' di fondamentale importanza che il flusso d'acqua refrigerante che passa attraverso l'espansore vada dal basso verso l'alto (e non viceversa). Importantissimo il "controllo del fuoco" : la distillazione deve procedere a fuoco moderato, sufficiente a permettere un semplice gocciolamento del distillato, non un flusso continuo, indice di temperatura troppo elevata.

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In caso che, nonostante il "giusto fuoco" dall'espansore insieme alle gocce esce anche vapore o addirittura solo vapore significa che il liquido refrigerante non fa il suo lavoro, bisogna aumentarne il flusso... Vi sono diversi modi per separare l'olio essenziale che galleggia sopra il distillato, nella foto qui sopra ho usato un separatore a sfioramento in vetro: il beker a destra si riempie automaticamente di solo idrolato mentre l'olio essenziale si accumula e galleggia nel cilindro graduato, una bella comodità!

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La distillazione può durare dai quaranta minuti all'ora o, per i puristi, anche alle diverse ore. Bisogna valutare che il grosso dei componenti degli olii essenziali si estrae nei primi trenta minuti e proseguire a lungo la distillazione può essere controproducente dal punto di vista dei consumi. L'olio essenziale (ma anche l'idrolato) va quindi conservato in bottiglie con vetro scuro ed al buio.
Importante: per stabilizzarsi un olio essenziale, come il buon vino, richiede del tempo, non fidatevi del "primo" odore! Ricordo la mia prima estrazione di camomilla selvatica: sia l'olio che l'idrolato erano di odore così intenso (nauseante) che decisi di buttar via tutte le boccette e mia madre volle invece tenerlo almeno per pulire i pavimenti. Quando diversi mesi dopo aprimmo le bottiglie l'odore era diventato soave: dopo anni ne ho ancora una piccola quantità che uso solo come profumo e che mi ricorda quell'incredibile ed "unica" fioritura di camomilla...
Da allora ho imparato la lezione.

Buona estrazione a tutti.

Dante Basili
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