SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Medicina tradizionale cinese

Vin Brulè e Moxa


Moxa Luigi

Vin Brulè e Moxa
Il Maestro Yuan Zumou chiama il Punto IC4 Hegu, situato nella mano fra pollice ed indice, “aspirina cinese” per i suoi effetti analgesici, allo stesso modo potremmo chiamare il punto GV14 Dazhui “Vin Brulè cinese” per i suoi effetti diaforetici, tonificanti dello Yang e protettivi del polmone.
Dachui
大椎 “Grande Vertebra” è così denominato perché si trova alla base della settima vertebra cervicale che è la più grande e sporgente quando pieghiamo la testa in avanti ed è quindi di semplice reperimento. Nello spazio che c’è fra questa grande vertebra e la prima vertebra toracica sottostante (tutti i punti della medicina tradizionale sono Xue, cavitàWinking è situato il punto Dachui che può essere trattato sia con agopuntura che con coppettazione o moxa.
E’ proprio con la moxibustione che otteniamo un effetto di tonificazione e protezione del polmone, della pelle e delle mucose respiratorie.
Come dice il proverbio cinese “Tutti i nemici dei miei nemici sono miei amici” così a questo trattamento “esterno” della tradizione orientale possiamo benissimo associarne uno ”interno” della tradizione europea, come il conosciutissimo Vin Brulè.
Gli ingredienti:
- 1 litro di vino rosso fermo e corposo
- 3 bacche di cardamomo (aprire i baccelli)
- 10 g radice zenzero secca in polvere
- 1 stecca di cannella (più pezzetti per decorare)
- 1/4 di noce moscata grattugiata al momento
- 4 chiodi di garofano
- scorza di 1 limone, scorza di 1 arancia
- fette di arancia (per decorare)
- 3 cucchiai di zucchero di canna o di miele
Esistono numerose varianti sia negli ingredienti che nella procedura, ad esempio già nel medioevo Hildegard consigliava l’uso della galanga al posto dello zenzero e scaldava il vino indirettamente immergendovi un pezzetto di Oro incandescente.
Iniziare grattugiando delicatamente l’arancia e il limone, facendo attenzione ad evitare la parte bianca dei frutti (che renderebbe amaro il composto). In una pentola mescolare le scorze degli agrumi, tutte le spezie e lo zucchero. A questo punto aggiungere il vino rosso e portare lentamente a ebollizione. Far cuocere a fuoco basso per 20 minuti, mescolando ogni tanto. Filtrare il composto con un colino e versarlo in bicchieri resistenti al calore, quindi decorare con le fette di arancia e le stecche di cannella.
Foto tratta dal nostro seminario dedicato all’Autunno, buona resilienza a tutti.
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Perchè la Sinistra è Yang?

Yin Yang


PERCHE' LA SINISTRA E' YANG E LA DESTRA E' YIN?

Domanda: Perchè in questa Taolu (kata) di Xing Yi Quan il piede sinistro è sempre in avanti?
Risposta: Grazie per la bella domanda! Come in molte Taolu anche di altri stili anche in questa vi è una forte priorità del lato sinistro. Ad esempio il "Dan Bian", La frusta del Taiji Quan, è sempre eseguita a sinistra. Allo stesso modo anche in molti Kata giapponesi il primo piede che si muove è il sinistro ecc. Vi è una importante motivazione culturale e simbolica: in estemo oriente il punto di riferimento è il sud, non il nord. La bussola cinese del Feng Shui indica il Sud così come le cartine geografiche ponevano il sud verso l'alto ed il nord in basso, le abitazioni si costruivano orientate a sud per ottenere il massimo dell' esposizione solare e della salubrità. Anche nel famosissimo Taijitu, diagramma taiji (in figura) lo Yang, luminoso, è sul lato sinistro che sorge, mentro lo Yin, ombroso, è sul lato destro che tramonta e non il contrario come viene a volte rappresentato. Se pratichiamo le nostre arti rivolti a sud, come tutti dovremmo fare, abbiamo l'est, la nascita del sole, lo Yang alla nostra sinistra e all'ovest, alla nostra destra, abbiamo il tramonto, lo Yin. Ecco perchè in Cina si dice che lo Yang è la mano sinistra, il maschile, mentre lo Yin è la mano destra, il femminile. Esattamente l'opposto che in occidente dove è la destra, la mano generalmente più usata e più forte considerata maschile! E' solo una questione di punti di riferimento, conceti relativi. In ogni caso, nel Ji Ben Gong, il lavoro sulle basi, tutte le tecniche si eseguono sia Dx che a Sx per poter poi funzionare in un contesto reale pratico.
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In Freddo ed il Qi

Acqua alba

DOMANDE E RISPOSTE
D: Durante le stagioni fredde non riesco a sentire scorrere il "Qi" quindi il mio corpo si debilita ed entra quasi in letargo, posso fare qualcosa in merito?
R: In Medicina Tradizionale non vi sono concetti assoluti e le indicazioni cambiano da persona a persona, ma possiamo fare delle considerazioni generali. La pratica costante e regolare ci consente di essere "resilienti" nella stagione in cui abbiamo uno squilibrio. Come dice il proverbio "l'acqua che scorre non marcisce, il cardine della porta non arrugginisce". Questo perché acqua e cardine della porta possono essere in costante movimento. Inoltre in inverno è importante tonificare il rene per ben sostenere le rigide temperature esterne. Cibi cotti, che quindi hanno assimilato calore, ed in particolare gli azuki (soia rossa) scaldare il Ming Men (vertebre lombari) ed il Dandian (ventre) con sigari di Moxa o sacchetti di semi preriscaldati e praticare all'alba rivolti al sole... sono tutti un ottimo punto di partenza per tonificare il rene nella stagione invernale.


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Perchè tonificare i Reni in Inverno




PERCHE PROTEGGERE I RENI IN INVERNO?
In Medicina Tradizionale Cinese il Freddo eccessivo è considerato un agente patogeno yin che può danneggiare lo yang. Poiché lo yang qi del corpo umano ha radice nei reni, i patogeni yin possono danneggiare i reni in inverno. L'aggressione dei Reni può causare dolore alla vita o alle gambe, sensibilità al freddo, emissioni notturne, all'impotenza e ad altri squilibri. Se i reni non sono ben protetti, ci può essere bocca secca e lingua riarsa, o vertigini a causa della carenza dello yin dei reni. Pertanto è molto importante proteggere i reni dall'aria fredda.
Vi sono molte tecniche di Bu Shen Fa, di tonificazione dei reni.
Oltre alla dietetica, all'erboristeria, all'agopuntura ed alla Moxa per noi praticanti di Arti Marziali e Qi Gong è importante la pratica quotidiana.
"La vita è movimento". Secondo la medicina tradizionale cinese, le attività fisiche, compreso il movimento delle articolazioni, delle ossa e dei tendini, sono controllate dai reni ( i muscoli dal fegato). Pertanto, in inverno, le persone dovrebbero fare esercizi per nutrire il fegato, tonificare i reni, stimolare la circolazione del sangue e rilassare i muscoli e le articolazioni, il che aumenta la resistenza e la longevità. Naturalmente, durante la pratica è necessario mantenersi al caldo, vestiti a strati, ed evitare di prendere freddo.
Gli esercizi di automassaggio percussivi e soprattutto riscaldanti "riscaldanti" nella zona del Dantian e del Ming Men sono fondamentali per tonificare i reni, così come l'importante sequenza di Qi Gong del "nettare celeste" che comincia proprio con il battere i denti per produrre saliva che andrà poi "purificata" con una precisa procedura.
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Shiva Devi e Castagne

Shiva Devi

Al centro Om Dao di Riccione, Sabato 11 Dicembre, una introduzione alla Medicina Tradizionale Cinese, ai Canti Sacri ed alla musica di Hildegard. E nell’intermezzo castagne e vin brulé. Abbiamo anche parlato della simbologia di Shiva e Devi, del loro rapporto d’amore, conoscenza e libertà. Una promessa di armonia fra maschile e femminile, fra spirito e materia, fra Terra e Umanità. Grazie Diego Rillo per aver voluto questo momento di incontro e condivisione, eventi preziosi in questi tempi, e grazie ad Andrea Alberani per le buonissime castagne.
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YUAN QI E LONGEVITA'


DOMANDE E RISPOSTE Yuan Qi e Longevità

A proposito dello straordinario video del maestro Wang Haoda l'amico Jose domanda:

Q: A great master indeed! What I don't understand is why, with a so profound internal work, he died with cancer at 75 years old!
IT: Davvero un grande maestro! Quello che non capisco è perché, con un lavoro interno così profondo, sia morto di cancro a 75 anni!

A: True Jose! It could be said that without his great internal work he would have died much sooner. Not everyone is born with an extraordinary Yuan Qi, like an oak, there are people who, despite leading an unruly life full of vices, live many years. Others, instead, who are born with a fragile Yuan Qi like a dry twig, can still optimize their lives thanks to the practice. And they can also witness wonderful things.
IT: Vero Jose! Si potrebbe dire che senza il suo grande lavoro interno sarebbe morto molto prima. Non tutti nascono con uno Yuan Qi straordinario, come una quercia, ci sono persone infatti che pur facendo una vita sregolata e piena di vizi vivono molti anni. Altre invece che nascono con uno Yuan Qi fragile come un ramoscello secco, possono comunque ottimizzare la propria vita grazie alla pratica. E possono anche testimoniare cose meravigliose.
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LA TRISTEZZA DEL POLMONE

Tristezza polmone

LA TRISTEZZA DEL POLMONE

“OMBRA

Ti ascolto sorella, che sempre mi accompagni, ferita, delusa, impaurita.

Ti abbraccio senza crederti fino in fondo, tu esisti perché c'è il Sole ed io lo sento, lo nutro in me e intorno a me... con te. “

Marina Coppa

“In MTC vi sono alcuni aspetti interessanti che possono essere di riferimento. Chi percepisce il mondo (e se stesso) totalmente senza Ombre, in una condizione di "beatitudine" è, in Medicina Cinese, in uno squilibrio di "vuoto di Polmone". Cioè in una condizione di "morto da vivo" con la difficoltà di percepire e prevenire eventuali pericoli, altrimenti facilmente percepibili.

Una assenza di Tristezza.

Al contrario chi vede tutto come Ombre, sia all'esterno che all'interno, è in una condizione di "pieno di Polmone". Anche esso è in una condizione di "morto da vivo" perché il cinismo, l'autoreferenza e la demotivazione congelano la sua vitalità.

Un eccesso di Tristezza.

Chi invece ha una energia Metallo/Polmone in Armonia, equilibrata, sperimenta la "sana" Tristezza di chi convive con la propria Ombra. La tristezza di chi è consapevole dei propri limiti, ma anche della propria bellezza, unicità e potenzialità.

La tristezza/poesia dell'esistenza.

Interessante come in occidente sia di immediata comprensione il Pieno di Polmone, equiparandolo alla Depressione (melancolia direbbero gli antichi) mentre il Vuoto di Polmone con la sua Beatitudine non sempre è percepito come uno squilibrio, bensì una qualità. Non a caso definiamo i nostri Santi come "Beati". L'equilibrio di Polmone/Metallo infine potrebbe essere equiparato al vero Filosofo per il quale la "sana tristezza" è un concetto familiare.”

Dante Basili

Insufficienza Polmone: Beatitudine, assenza di tristezza.

Armonia Polmone: Tristezza

Eccesso Polmone: Melancolia, troppa tristezza.

Materiale tratto da “Il Kit delle Emozioni” ciclo di seminari tenuti da Marina Coppa e Dante Basili sulle Quindici Emozioni della MTC.
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Nei Jing e la Primavera



Nel Neijing è scritto che per mantenersi in buona salute, in primavera, bisogna fare:
广步于庭,披发缓形,以使志生. "Grandi passi intorno al cortile, capelli sciolti e corpo in libertà, esercitandosi alla Volontà di Vita."
Certo chi pratica arti marziali e qigong può fare qualcosa di più, ma va benissimo anche un poco di jogging al parco.
E' comunque un momento di un lavoro dinamico per espellere le tossine dell'inverno e per dare una "spinta" alla vita che arrivi fino a fine dell'estate.
Assecondare la pigrizia, in questo momento, proprio non va bene. Al massimo è consentito il pisolino all'ombra di un grande albero, con un fiore fra le labbra e godendosi lo
发陈 "zampillare" della primavera.

D: E quando l'inverno salta direttamente all'estate?
R: "Che non ci siano più le stagioni" era una terribile maledizione del mondo antico cinese. Di questo squilibrio doveva pagarne direttamente l'Imperatore, con digiuni e riti, in quanto mediatore e rappresentante del Cielo in terra. Oggi dobbiamo esercitarci ad essere resilienti.

Dante Basili
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Il Fegato e la Rabbia

Il FEGATO E LA RABBIA, dal ferire al proteggere.

Proteggere

Fra i moderni cultori di medicina cinese il livello Jue Yin, fegato e maestro del cuore, sono associati ad un calderone ribollente di emozioni, in primis la rabbia ed il "vento" che la muove. Ma in questa associazione si dà per scontato lo squilibrio dell'energia del fegato, come quando esso viene "catturato" dalla rabbia e non invece il suo corretto uso, come ad esempio nella lucidità della scelta e nel prendere l'iniziativa. Per poter essere lucidi e scegliere è meglio trovarsi in un punto di osservazione tranquillo. E' dalla profonda quiete Yin che è possibile una efficace inversione verso l'azione Yang.
Come ben spiega Wang Juyi nella sua analisi del carattere
Jue:
"La parte esterna di questo carattere è composta da
Han, un recinto parziale che significa anche dirupo, come il versante di una montagna. La parte interna del carattere è una variante di Que, che normalmente significa "mancare", ma può anche indicare un vuoto, un'apertura. Il carattere Jue suggerisce dunque l'idea di un buco e di un'apertura sul versante di una montagna. Un posto di assoluta quiete e ritiro, dove inizia il processo di nuova inversione verso lo Yang. Se si rammenta l'influenza taoista sulla medicina cinese, non è difficile immaginarsi gli adepti di mille anni fa che si ritiravano nelle loro caverne sulle montagne."
Potremmo concludere che quando ci ritroviamo in uno squilibrio emotivo, più che sedarsi o sfogarsi con attività fisica, o peggio ancora riversare sugli altri il proprio veleno, "bile nera" direbbe Ildegarda, sia necessario trovare, materialmente e/o psicologicamente, un luogo di quiete dal quale osservare il mondo con serenità.
Così il demone della rabbia si trasforma: da energia che ferisce ad energia che protegge.
E' l'ultima cosa che un "fegatoso" ha voglia di fare, ma è ciò che gli farebbe veramente bene.

Dante Basili

P.S.
Ho scritto questo articolo con lo stimolo di questa bellissima foto di Davide Garavini

Gabriele

Se fosse un dipinto sarebbe molto taoista. La presenza umana è nella giusta proporzione che gli compete nella vastità della natura: centri abitati, ma così piccoli e lontani che possono confondersi, come erba, con le asperità del terreno. Il punto di osservazione è una sorta di rifugio verde, dal quale sembra di spiccare il volo verso un cielo nel quale si rincorrono le nuvole come draghi. E laggiù, verso il basso, la solidità delle montagne sembra trasmutarsi in acqua per effetto della luce.

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Indagine energetica LA PALPAZIONE

SI4-palpazione
La palpazione del punto SI4 Wan Gu è indicativa di problemi che riguardano collo, spalle e scapole

La Palpazione delle estremità degli arti, insieme ai punti Mu anteriori e Shu posteriori, sono il punto di incontro fra Shiatsu, Tuina, Agopuntura e Moxa. Infatti agopuntori cinesi come il Prof. Wang Juyi o giapponesi come il M. Shudo Denmei affermano che spesso dopo questa procedura il paziente si ritrova già in equilibrio energetico senza alcun bisogno di utilizzare gli aghi.
La Palpazione è quindi, contemporaneamente, sia indagine energetica che trattamento delle disarmonie, un repertorio antico di indicazioni pratiche che, come vedremo, è prezioso anche per l'uomo moderno.

Corso: otto domeniche mattina a cadenza mensile per un totale di 32 ore con attestato finale.

Programma:
Richiamo di indagine e trattamento dei punti Mu anteriori e Shu posteriori nello Shiatsu
Richiamo di indagine energetica di polso e lingua in MTC
Richiamo delle 15 emozioni associate ai cinque organi
Studio approfondito della Palpazione e trattamento con Shiatsu e Moxa dei dodici punti Yuan-sorgente delle estremità.
Indagine Energetica dell'addome secondo il Cielo Anteriore

Tutte le date e gli orari del corso di INDAGINE ENERGETICA

Dante Basili
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Sciroppo di Sambuco


Sambuco Sciroppo


Sambuco Sciroppo

Dopo la precedente monografia sul Sambuco ecco una delle più importanti (e buone) ricette di questa preziosa pianta. Lo sciroppo di Sambuco in alcuni paesi del nord Europa è un vero e proprio culto, ma merita di essere meglio conosciuto anche da noi, non solo per le sue proprietà dissetanti, diluito in acqua fredda con una fetta di limone o con qualche foglia di menta, ma anche come depurativo ed espettorante, diluito in acqua calda.

Dosi

12 fiori di sambuco
1 LT di acqua
4 limoni (bio dovendo utilizzare anche la scorza)
1,2 kg di zucchero
120 cc di aceto di mele


Macerare i fiori insieme all'acqua ed ai limoni tagliati interi a fette per due giorni, in un barattolo chiuso. Pressare in modo che fiori e fette di limone siano completamente coperte dall'acqua.
Filtrare e pressare il contenuto ( io uso un torchietto da erboristeria, ma il buon vecchio panno spremuto a mano va sempre bene) aggiungere al macerato lo zucchero e l'aceto di mele, portare ad ebolizione, a fuoco basso, per "qualche" minuto fino a che si raggiunge una consistenza sciropposa ed imbottigliare subito, ancora caldo.
Conservare al buio ed una volta aperta la bottiglia riporlo in frigorifero.

Diluire un cucchiaio circa per bicchiere, in acqua fredda come dissetante od in acqua calda come depurativo ed espettorante.

Questa è la mia ricetta personale, ma vi sono numerose varianti, la più interessante è quella di tenere il macerato per più di due giorni (anche settimane) in un contenitore chiuso ermeticamente sotto i raggi del sole, con anche lo zucchero già in soluzione. L'aggiunta dei raggi del Sole non è cosa da poco per questa pianta, che è una "Signora delle Acque", ma in questa procedura bisogna stare molto attenti ai fenomeni fermentativi che possono addirittura arrivare a far esplodere il contenitore... altre possibilità sono quelle di utilizzare il miele al posto dello zucchero o sostituire l'aceto di mele con 30 grammi di acido citrico (acquistabile in farmacia).

Dante Basili

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Il Sambuco, pianta preziosa in oriente ed occidente.


SAMBUCUS NIGRA L.

接骨木 JIE GU MU


Mia nonna costruiva degli zufoli con rametti di sambuco a cui toglieva il midollo interno, erano pifferi stonati, ma ricordo che dei suoi coetanei riuscivano a costruirne di intonatissimi. Infatti il nome "sambuco" deriva dal greco "sambyke", uno strumento simile al flauto.

Sambuco

Invece in cinese il nome di questo alberello, Jie Gu Mu, significa "albero delle ossa" o "albero che aggiusta le ossa". Si riferisce alla proprietà, peraltro non utilizzata in occidente, di favorire il recupero delle lesioni traumatiche. Le altre indicazioni di Jie Gu Mu in MTC sono invece simili a a quelle della fitoterapia occidentale:
Tratta il vento calore e apre la superficie: stati influenzali, febbre, riniti allergiche, irritabilità, cefalea.
Riduce il catarro: sinusiti, tonsilliti, tosse secca, bronchiti catarrali, artriti.
Tratta la stagnazione di Qi di fegato e Grosso intestino: costipazione con feci secche, coliti, distensione e dolori intestinali.
Drena il rene: edemi, oliguria (urine scarse)
Purifica le tossine: dermatiti, eczemi, ulcere, foruncoli, ascessi ed eruzioni cutanee.
La sua "natura" è fresca, il suo "sapore" acido-amaro (considerando la corteccia) la loggia energetica Metallo-Acqua ed i meridiani corrispondenti Fegato e Intestino grasso.

sambuco Jie Gu Mu

Riassumendo in MTC il Sambuco: dissipa il vento e drena i meridiani, muove il sangue e allevia il dolore, promuove la diuresi, risolve il gonfiore ed è indicato nei traumatismi.

Del Sambuco si utilizza tutta la pianta: corteccia ( o meglio la seconda corteccia, verde, sotto lo strato della prima corteccia, sugherosa), foglie, fiori e bacche hanno le stesse proprietà antinfiammatorie, ma anche con alcune caratteristiche proprie:
Bacche: purgative, antireumatiche, antinevralgiche.
Seconda corteccia: diuretica, lassativa, antireumatica.
Fiori: sudoriferi, diuretici, depurativi.

DOSAGGIO:
Fiori-infusione: 3-5 gr fiori essiccati in 200ml (due bicchieri) di acqua bollente per 15-20 minuti 2-3 volte al dì.
Bacche-succo (no semi) : uno o due cucchiai di succo in mezzo bicchiere di acqua tiepida, 2-3 volte al dì. Aumentare a 3 cucchiai per effetto purgante.
Seconda corteccia-decotto: due manciate per un litro di acqua in ebolizione da ridurre fino a metà liquido. Bere durante la giornata.



Anche in occidente fu notato il suo legame con "l'acqua" e non solo perché la pianta cresce in luoghi freschi ed in prossimità di corsi d'acqua: "Il sambuco secca e fa uscire il superfluo acquoso dal corpo" scriveva Leonhart Fuchs nel 1549. Il sambuco in Europa è usato da tempo immemore, decantato dai medici dell'antichità come Ippocrate, Teofrasto e Dioscoride per le sue proprietà lassative e diuretiche fino ai contemporanei come il Valnet che non esita a considerarlo il "miglior antiflogistico".
Il legame che il sambuco ha con il mondo celtico è profondo: (cit) Il sambuco era piantato attorno alle case perchè le proteggesse dai malefici e dal legno di sambuco e celti ricavavano dei flauti le cui note scacciavano gli influssi degli spiriti maligni, ma bruciare l'albero pertava sfortuna perchè attirava i demoni e le ire degli spiriti del Sidh, cui era caro.
Il smbuco era strettamente associato alla Dea, tanto che spesso i celti si riferivano a quest'albero chiamandolo "Nostra Signora" e le tradizioni sia germaniche sia francesi ricordano che presso i sambuchi abitava una bellissima "signora delle fate" dai capelli biondi, amante delle sorgenti, sei laghi, dei fiumi e dei torrenti.
Il sambuco con i fiori bianchi, le foglie verdi e le bacche nere rappresentava i tre aspetti della dea: vergine-madre-strega, che si manifestava, appunto, con i tre colori caratteristici.
Era quindi considerato l'albero della completezza, perchè ha in sé tutte le fasi della vita: nascita-crescita-morte, infanzia-maturità-vecchiaia... nell'Europa settentrionale i contadini si inchinavano sette volte per ringraziarlo dei sette benefici che si ottenevano utilizzando loe sue parti (cit. da Driope di Gabriele Peroni).

jie gu mu 接骨木


NB: E' necessario rispettare le dosi terapeutiche perché la pianta contiene sostanze potenzialmente tossiche.
Quando in MTC si da il dosaggio di 15-30 gr di Jie Gu Mu per il dedotto ci si riferisce al ramoscello intero (prima corteccia, seconda corteccia, fusto e midollo) e non alla sola seconda corteccia, dove la maggior parte dei principi attivi sono concentrati.
Inoltre l'uso che in MTC si fa anche della parte interna, del midollo, ricorda l'uso che ne facevano i celti per sedare il dolore delle lussazioni... forse è proprio nel midollo il segreto del nome cinese: albero che aggiusta le ossa!

Dante Basili

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Raccogliere Cynips quercusfolii


Le belle giornate invernali di sole sono i momenti migliori per raccogliere le galle di quercia.
Le foglie cadute cominciano a decomporsi e le galle che sono invece molto più resistenti spiccano con la loro forma a sfera e per il loro colore, come nel caso di Cynips quercusfolii, di un giallo vivo.

Cynips quercusfolii
Inoltre raccogliere le galle al suolo è molto più pratico che raccoglierle sui rami che si trovano spesso, trattandosi di grandi querce, ad altezze inaccessibili.
Le galle nascono dall'interazione fra quercia ed un insetto ed ogni tipo di insetto genera una forma di galla differente, da quelle grandi quasi come una pallina da ping pong a quelle piccole come nella foto. In comune hanno un alto contenuto di tannino, fino al 65 %, maggiore che sulla corteccia della pianta. In passato i bambini vi facevano collane ed alcune varietà erano utilizzate per produrre inchiostro e per la concia delle pelli, l'odore caratteristico del cuoio deve in parte la sua particolarità al tannino delle galle. Attualmente vi sono ricerche sulle galle di quercia come antitumorale, ma le loro proprietà curative erano conosciute fin dai tempi di Ippocrate. Le galle della qurcia, come d'altronde la corteccia e le ghiande, sono astringenti di prim'ordine, ogni volta che è necessario moderare delle secrezioni, stringere tessuti rilasciati, prevenire o frenare lesioni interne o esterne. Io le uso come componente in un preparato utilizzato principalmente per uso esterno: per gengive sanguinanti, nelle afte, nelle emorroidi, nelle leucorree , come sfiammante dei genitali ed in alcuni tipi di dermatiti. E non ultimo è il suo gradevole odore.
Preferisco cercare le galle di querce secolari perché credo che, in una produzione casalinga e di qualità, siano le piccole cose come queste che fanno differenza. Per ottenere mezzo litro di prodotto finale, che poi si usa a gocce, bastano un'unica galla della varietà più grande come Cynips Kollari o una decina della varieta più piccola come Cynips quercusfolii, un rametto di quercia, una ghianda e pochi altri ingredienti... per un preparato che da un anno è usato da familiari ed amici! Quelle della foto, le ho raccolte per farvele vedere questa mattina mentre mi allenavo sotto la grande quercia di Piandispino. La natura è generosa.
Dante Basili
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IL CIBO COME CURA


six.tastes


Molti conoscono l'associazione 'cibo-sapore ed organo interno' della medicina tradizionale cinese: milza/pancreas-dolce, polmone-piccante, rene-salato, fegato-acido, cuore-amaro. Quando però si entra nell'aspetto pratico spesso vi è molta confusione: il sapore dolce aiuta o danneggia la milza? Nei problemi respiratori devo o non devo mangiare piccante? Per sostenere la funzione renale devo escludere il sale o mangiare salato? Poiché un esempio pratico vale più di tanta teoria prendo come riferimento il caso di un amico, in cura per un'ernia inguinale da un medico agopuntore, che mi ha chiesto consigli su quale alimentazione seguire: "tutti i nemici dei miei nemici sono miei amici" dice un proverbio cinese ed è ottimo coadiuvare un trattamento di agopuntura con una dieta consapevole! In questo caso la diagnosi dal punto di vista della medicina tradizionale è 'vuoto di Qi e di Yang di milza' che è all'origine di vari disturbi, fra i quali quelli più visibili sono l'ernia inguinale ed una diffusa stanchezza. Di seguito una parte della lettera che ho scritto per fare maggior chiarezza in questo importante aspetto della dietetica cinese.
... Lo yang e lo yin ben "allacciati" permettono l'armonia del corpo. In particolare il tessuto connettivo ed in visceri sono sostenuti dalla funzione della Milza (che in occidente sembra quasi un organo inutile, da poco, e che si esporta facilmente) ora, come possiamo con l'alimentazione influenzare la funzione della milza? La milza si nutre del dolce, ma il dolce la può sia nutrire che danneggiare: è una questione di quantità e qualità. Se non si mangia nulla di dolce ( qui non si parla di pasticcini, anche il riso è considerato dolce) non si nutre lo yin della milza (l'organo materiale) e si è in vuoto di energia, come nella malnutrizione in caso di guerra o calamità. Se ci si nutre regolarmente di 'sano' dolce la milza, come un vaso, prima si riempie, yin, e poi, raggiunta una certa soglia, comincia ad espletare le sue funzioni, yang, di distribuzione dell'energia, di sostegno al tessuto connettivo ecc. Questa è la normalità e l'armonia di una funzione corporea, ma se si eccede nel 'dolce' (lo zucchero bianco in questo senso si può considerare un alimento tossico) accade che l'organo essendo già pieno, sia di yin che di yang, si blocca, si ingolfa, e paradossalmente pur essendo pieno di energia non riesce più ad espletare bene le sue funzioni. Volendo fare una analogia meccanica: troppa benzina nel carburatore ingolfa l'auto. Questa è una condizione molto comune, di vuoto di Qi di milza, in cui subentrano patologie relativamente gravi, come disturbi al metabolismo, stanchezza cronica, prolassamento dei tessuti e la loro non tenuta in sede, come nelle ernie ecc. se lo squilibrio continua nel tempo si può arrivare ad un vero e proprio sgretolamento o Vuoto della funzione organica, come nel caso di malattie croniche gravi come il diabete. Una persona che si trova nella condizione di aver a lungo abusato di un cibo-sapore è necessario che lo elimini o riduca drasticamente dalla dieta per poi, una volta disintossicato e messo a riposo la funzione, ricominciare a reinserire il cibo-sapore in maniera armoniosa...non è una questione di alimento giusto o sbagliato, ma di equilibri. Si hanno in ultima analisi cinque condizioni energetiche: un'assenza di alimentazione che non nutre l'organo-funzione (come nell'inedia), un'alimentazione appena sufficiente a garantire la vitalità di un organo, aspetto Yin, una alimentazione equilibrata che oltre alla vitalità di un organo ne permette anche le sue funzioni, aspetto Yang, una alimentazione eccessiva che pur portando un grande apporto energetico blocca, per eccesso, le funzioni dell'organo ed infine una condizione di eccesso così a lungo protratta nel tempo che rende l'organo Vuoto, una condizione molto simile all'assenza di alimentazione da cui si è partiti, come un serpente che si morde la coda. Fra queste cinque condizioni energetiche, la terza, che si trova nel centro e che corrisponde all'armoniosa distribuzione sia dello Yin che dello Yang e quella a cui tendere per mantenere lo stato di salute. Per concludere: è necessaria una diagnosi energetica dal punto di vista della medicina tradizionale cinese e solo allora, equilibrando il pieno od il vuoto di un organo-funzione, è possibile agire in maniera consapevole con l'alimentazione. Nella dietetica come in tutti gli aspetti della medicina cinese l'approccio terapeutico è molto simile all'accordatura di uno strumento musicale: non sarà una corda troppo tirata o poco tirata a far suonar bene lo strumento, ma solo la corda con la sua giusta intonazione.

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