SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Il Grifone




Grifoni Pomposa
Abbazia di Pomposa

Dante Basili:
L'Albero della Vita che nutre tutti gli uccelli del cielo. I due grifoni che ne colgono i frutti rappresentano la duplice natura, al contempo umana e divina, dell'Essere.

Stefano Valbonesi: I grifoni rappresentano anche la triplicità della forza che manifesta la vita, la luce. Questi infatti sono un'essenza dell'acquila, del leone, e del toro. I grifoni sono appoggiati all'albero perfettamente dritto che possiede nove rami e due frutti dei quali si cibano. I sette rami superiori potrebbero rappresentare la forza dello Spirito o se vogliamo chiamarli in un altro modo i sette pianeti, Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna, forza che in noi dona la vita, ma che senza l'interazione della duplice potenza emanata dal Triplice Logos, rappresentata dai due animali dei Misteri, l'essere umano non può essere. Perchè parlo dell'essere umano? perchè la somma dei rami è 9 numero cabalistico dell'uomo. mentre i frutti che sono all'altezza del cuore, a forma di cuore sono quegli elementi solari che ci legano al centro, al sole, alla luce. I nove rami più i due frutti danno la cifra 11, il ciclo solare. Si potrebbe ancora parlare di questa pietra ma in un post mi sono spinto già oltre...Quante cose si possono leggere in un rosone di una chiesa medioevale, quante cose il simbolo espresso nell'arte può dirci, attraverso un linguaggio senza tempo che parla sempre al di là delle epoche all'anima di noi esseri umani che curiosi come bambini hanno voglia di scoprire il mondo che ci circonda ma soprattutto le profondità dell'essere.
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Il Numero Uno e Due



Sondato il numero "I" e il numero "II" dal punto di vista archetipico è meglio usare i numeri romani e non quelli correnti. Con la grafia romana è semplice percepirne l'Universalità. Ma la loro collocazione è diversa nelle varie culture.
In estremo oriente, anche linguisticamente, lo Yin precede lo Yang: la notte, il buio, il progetto, il femminile sono la tela su cui il giorno, la luce, la realizzazione, il maschile possono esprimersi. In testi come il Daodejing la qualità della divinità è anzitutto Femminile. Una sorta di Dea Madre.
Al contrario in occidente è il maschile che precede il femminile, dal Fiat Lux alla costola di Adamo da cui nasce Eva. In testi come la Bibbia la qualità della divinità è anzitutto Maschile. Una sorta di Dio Padre.
Ecco perché la domanda che il Lago degli Enigmi fa a Yudishthira è di cruciale importanza: viene prima il giorno o la notte? Yudhishtira non può sbagliare, è in gioco la sua stessa vita e quella dei suoi fratelli, che non hanno resistito alla sete incantata del lago e si sono avvelenati. Controlla la sete e risponde: "il Giorno" e subito si affretta a spiegare "Ma ha preceduto la Notte di un solo Giorno!"
In questo capitolo del Mahabharata, il Canto dell'Umanità, un'epica sei volte la Bibbia come dimensioni, bene si apprezza la mediazione fra oriente ed occidente della cultura Indu: come occidentali indoeuropei il maschile pre-esiste al femminile, ma come orientali ci ricordano che si tratta di due facce della stessa medaglia.
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Dante Basili



Nella versione del video manca un indovinello: Qual'è l'animale più intelligente? Quello che l'uomo non è ancora riuscito a vedere! In un testo così antico una Intuizione attuale sull'invasività della nostra specie.
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