SCUOLA TIANDIHE

Arti Marziali, Musica e Meditazione

Ologramma e Musica Taiji





Solo un gioco fatto con semplici materiali, ma penso che questo sarà il futuro. Per questa musica, dedicata al Taiji Quan, che ho composto tanti anni fa, utilizzando un suono notturno di grilli campionato ed elaborato con i sintetizatori, l'arpa celtica ed il flauto traverso, ho pensato che questo magico effetto olografico fosse molto bello. Buon ascolto e buona visione.
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L'Infinito accanto a noi


E’ un piccolo organismo che si nutre di batteri.
Il suo corpo è ricoperto di migliaia di “cilia” il cui movimento sincronizzato permette il moto in tutte le direzioni, anche la retromarcia. Alcune di queste cilia hanno una funzione puramente tattile, per interagire con l’ambiente esterno, altre come quelle intorno al “citostoma” la bocca, hanno la funzione di introdurre il cibo creando correnti e vortici. E’ dotato di “tricocisti”, arpioni che possono essere proiettati a scopo di difesa, ma anche per ancorarsi su di un substrato. Si riproduce sia sessualmente che per divisione (moltiplicando se stesso). La riproduzione sessuale avviene coniugando le due cavità orali (come un bacio) come nell’ultima immagine del video. Se si impedisce a Paramecium di “coniugarsi” si può moltiplicare solo per circa 350 volte e poi si estingue. Tanta complessità in un organismo invisibile ad occhio nudo, che è composto da una “sola cellula”! I Parameci di questo video vivono sotto un vaso di fiori, nella palestra dove quotidianamente faccio allenamento. Non c’è bisogno di andare lontano per percepire la meraviglia della Vita. Ingrandimenti di 100x 200x e 400x con Zeiss Axioskop

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LE PIANTE CHE NON SI VEDONO



Cymbella 100xc
LE PIANTE CHE NON SI VEDONO Oggi avevo bisogno della mia dose di meraviglia. Così sono sceso al torrente e in una pozza d’acqua, da sopra la superficie di un sasso immerso ho prelevato un frammento di quello che sembra solo una poltiglia marrone. Quindi arrivato a casa ho messo un frammento del frammento di questa poltiglia sopra un vetrino e l’ho guardato al microscopio. Sapevo quello che avrei trovato, perché amo guardarle fin da bambino: colonie di migliaia di diatomee, piante composte da una sola cellula, avvolte in una meravigliosa struttura di silicio. Le diatomee si costruiscono una casa di quarzo, diversa da specie a specie. Quelle di oggi che ho sotto gli occhi sono per la maggior parte anche mobili e si spostano lentamente alla ricerca delle miglior condizioni ambientali e di luce. Quel pallino verde che invece vedete vorticare velocemente è un flagellato, non ha nessuna teca di cristallo e si sposta battendo nell’acqua due flagelli, a livello evolutivo è più antico delle diatomee, ma anche lui è un vegetale, si nutre di luce e si sposta per cercare le migliori condizioni. Ho fatto qualche ripresa video poi ho messo il vetrino in una capsula Petri umidificata in modo che questi organismi possano vivere indefinitamente, compiranno i loro cicli vitali nel loro micromondo e non voglio ucciderli per il mio desiderio di guardali. Così fra del tempo potrò guardarli ancora ed ancora, e scoprire cosa cambia nel loro Universo, nella piccola goccia d’acqua. La Vita è molto più di quello che percepiamo, per questo è importante proteggerla a priori. Si chiama “principio di precauzione” : difendo la Natura e l’Ambiente perché neppure posso immaginare la sua complessità e vastità. Posso solo meravigliarmi.

(nella foto diatomea Cymbella 1000x immersione in olio Zeiss Axioskop)
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Da dove nascono le teorie del complotto?

aquilone038

Nascono dalla tendenza umana a cercare un senso ed un significato, a cercare relazioni ed interrelazioni in quello che sembra essere solo una poltiglia informe di percezioni che giungono al cervello. In ultima analisi dal bisogno di “creare realtà”.
E’ un errore grossolano pensare che il complottista sia uno sciocco, un credulone disinformato o un babbeo, psicologicamente labile e facilmente manipolabile.
I complottisti siamo tutti noi.
Il senso di gratificazione e di profonda realtà che prova il matematico quando, unendo i vari puntini, giunge ad una più vasta teoria è la stessa gratificazione che prova il complottista quando trova un significato a tutte le anomalie che confermano le sue idee.
Una volta ottenuta con così tanta fatica, questa “realtà” diventa un riferimento abituale, un vestito che si continuerà ad indossare anche se diventa logoro o troppo stretto.
Altro errore grossolano è il credere che il complottismo sia un frutto di Internet e dell’attuale era della disinformazione. E’ un fenomeno che probabilmente ha origine nella cosiddetta paranoia preventiva, presente nelle popolazioni che vivono ancora come cacciatori raccoglitori.
“Siamo geneticamente predisposti ad un pensiero più o meno paranoico di fronte a situazioni disordinate o inspiegabili, ed è probabilmente un tratto selezionato dalla nostra evoluzione per farci sopravvivere in un mondo pieno di incertezze.” (Silvia Bencivelli)
Un atteggiamento atavico di ben lunga precedente il povero Nerone, accusato ingiustamente di aver provocato l’incendio di Roma.
“A pensar male si fa peccato, ma ci si prende sempre!” Diceva il senatore Andreotti.
Se da una parte questa tendenza è stimolo alla curiosità ed all’osservazione di relazioni e particolari, dall’altra può diventare ristagno o chiusura nella “propria realtà”, con il rischio di trasformarsi in ricerca del capro espiatorio.
Un meccanismo antico con cui fare i conti e da affrontare con molta umiltà, visto che nessuno ne è completamente immune, men che meno quelli che pensano che i complottisti siano tutti degli sciocchi. E con tanta, tanta autoironia.
Saggio esaustivo sull’argomento è quello di Rob Brotherton, psicologo della Columbia University: Menti Sospettose, perché siamo tutti complottisti. Bollati Boringhieri 2017
Oramai datato, ma comunque fondamentale e ricco di stimoli: Paul Watzalawick, La Realtà della Realtà. Astrolabio Ubaldini 1976
Sulla paranoia preventiva delle culture tradizionali: Jared Diamond, Il Mondo fino a ieri, cosa possiamo imparare dalle società tradizionali? Einaudi 2012
La citazione di Silvia Bencivelli è tratta da “Il lato umano del complottista” Le Scienze, aprile 2017 pag. 94
Dante Basili

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Diatomeee e compleanni

Cymbella 1000x
Cymbella 1000x
Il giorno del mio compleanno mi sono voluto fare un regalo, un regalo di contemplazione e meditazione. Niente torte, niente amici e niente feste. Ho messo gli stivaloni e armato di bisturi e spazzolino da denti mi sono recato al fiume Bidente, sopra la località Cusercoli. Ho guadato l'acqua gelida ed a metà del letto del fiume ho raccolto dei ciottoli nel pieno della corrente. Con spazzolino da denti e bisturi ho grattato la superficie marrone dei ciotoli ed ho messo quella specie di melma in alcuni barattoli. E' un modo efficace di raccogliere grandi quantità di diatomee, alghe microscopiche, piante che riescono a sintetizzare un guscio trasparente, della composizione dell'opale e duro come il quarzo. Da questa teca di cristallo raccolgono la Luce e creano le sostanze complesse per la loro vita e per le creature che di loro si nutrono. Sono bellissime e solo ingrandendole vicino al limite ottico (alcune 1000 volte in queste foto) si possono apprezzare gli incredibili particolari delle loro teche di cristallo. Non stupisce che a questa melma si siano appassionati naturalisti e ricercatori, dedicandovi la vita.

Cymatopleura 1000x
Cymatopleura 1000x
Nel Buddhismo vi è l’interessante concetto di inter-dipendenza o inter-essere: io sono perché anche altre cose sono, vivo perché anche altre cose vivono! E’ una consapevolezza che dona un senso di gratitudine per la Vita ed è anche un concetto attuale dal punto di vista scientifico.
Le Diatomee non sono solo bellezza. I loro frustoli, praticamente indistruttibili come il quarzo, hanno formato nelle ere geologiche strati che superano anche i 100 metri di spessore e sono di fondamento ad intere città, come Berlino e Königsberg in Germania e Richmond negli Stati Uniti. La farina fossile ricavata da questi strati, chiamata diatomite, è utilizzata anche come abrasivo e come stabilizzante chimico. Sono molto importanti in medicina legale perché colonizzano un corpo, partendo da polmoni e cavità fino agli organi interni, con tempi precisi e questo permette di stabile se un individuo è morto in acqua e da quanto tempo. Sono fra i più importanti indicatori biologici: alcune diatomee proliferano solo in certi tipi di acque e questo permette di monitorarne l’inquinamento ed allo scopo è stato creato un protocollo internazionale di campionamento. Infine, tornando al concetto di inter-dipendenza, le diatomee sono le alghe più diffuse sul globo terrestre e contribuiscono fino al 40 % alla produzione dell’ossigeno che noi respiriamo!
Se loro non ci fossero non ci saremmo neppure noi, perché su questo pianeta la vita è come un tessuto intrecciato, un sottile equilibrio in cui anche un singolo filo può essere importante per la sopravvivenza dell’insieme.

Dante Basili
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Haematococcus pluvialis

Haematococcus 400x Zeiss cdf 02


Appena raccolta in un contenitore dei gelati pieno di acqua piovana. Nella foto è ingrandito 400 volte ed è completamente invisibile ad occhio nudo. Ho riconosciuto la sua presenza da un riflesso rossastro dell'acqua. Si chiama Haematococcus pluvialis: la "sferetta color sangue che viene dalla pioggia". Il nome deriva da uno dei suo stadi: la forma statica, palmellare, color rosso sangue e dal fatto che è molto comune in acquesantiere, abbeveratoi di uccelli o, come nel mio caso, in contenitori di acqua piovana. Fino a buona parte dell'ottocento si credeva nella "generazione spontanea": dagli escrementi nascevano le mosche, dall'acqua piovana Haematococcus... ci vollero Pasteur ed altri per capire che le cose non stavano prorprio così...
Quando ero bambino e lo guardavo al microscopio credevo che questo organismo fosse un animale a causa del suo vivace movimento con due flagelli, ma in realtà è un organismo fotosintetico, un vegetale.
L'immobilità dei vegetali è solo una delle possibili strade che potevano prendere questi organismi a livello macroscopico, nell'evoluzione del pianeta terra. A livello microscopico sono ancora presenti tutte le possibilità, compreso le vie di mezzo come le Euglene che, in presenza di luce si comportano come piante generando energia attraverso la fotosintesi, in assenza di luce si nutrono di materiale organico od altri organismi, come un animale.
Haematococcus è colorato di verde, come la maggior parte dei vegetali, ma in caso di stress, come nel mio prelievo per la "troppa" luce, produce un pigmento rosso, l'astaxantina. L'astaxantina è uno dei più potenti antiossidanti che esistono in natura. Haematococcus la produce per difendersi dalla degenerazione dei raggi ultravioletti, letali per la vita, e in forma palmellare, come sferetta rossa, può così vivere a lungo in condizioni di latenza anche in assenza di acqua e per lunghi periodi. Inizialmente si è utilizzata l'astaxantina come colorante alimentale, poi a causa delle sue proprietà antiossidanti si è cominciato ad utilizzarla nei cosmetici e nel settore degli integratori... ora sono in corso studi molto più seri sulle proprietà di rigenerazione cellulare e nella cura di diverse malattie...
Come dice O.WIlson: Ciascuna specie merita che dei ricercatori vi dedichino la loro carriera e storici e poeti la celebrino... poichè noi ne facciamo parte, il destino della creazione è tutt'uno con il destino dell'umanità."




Per approfondimenti:
The Journal of biological chemistry. October 31 - 2014 pag 30387-30403
Pnas.org volume vol 95 N°19- 15 september 1998
La vita sulla Terra - E.O. Wilson ed altri - Zanichelli
BIofilia - E. O. Wilson - Mondadori

Dante Basili
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